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DIARIOCALCISTICO.COM

il blog per chi è investito dalla nostra stessa passione

Traslochiamo!

giovedì 21 agosto 2008

Il nostro blog presto si sposterà su un'altra piattaforma, per questo motivo l'aggiornamento è stato rallentato. Ci scusiamo con i nostri lettori, ma vale la pena aspettare.

Grazie Diariocalcistico.com

Pubblicato da Michele Greco alle 11:37 0 commenti    

La rivoluzione silenziosa!

venerdì 8 agosto 2008

È quella attuata da lui, Mourinho, l'uomo che si fa chiamare "special one", chissà cosa abbia di speciale poi...

Lui col suo sguardo un po' intrigante, a volte prepotente. Lui che meglio di tutti incarna il "superuomo" della filosofia nietzschiana, ha saputo subito prendere in mano il comando di una squadra che spesso ha sofferto della mancanza di un uomo guida, con ruoli diciamo, manageriali!

Troppo forse, troppo schietto, forse poco rispettoso dei suoi colleghi, poco amato per questa sua arroganza gratuita, questo suo parlare sempre sopra le righe, contro tutto e tutti. Questa mattina Mihajlovic l'ha attaccato pesantemente, parlando di una "pulizia" totale della squadra dai "manciniani"! Un commento forte, soprattutto veritiero.
Una rivoluzione "silenziosa", pochi ne hanno parlato, forse perché ovviamente era inevitabile che fosse Mancini e la sua truppa il capro espiatorio di chissà quale disfatta. Allenamenti a porte chiuse, parole forti contro i suoi colleghi e tanto altro. L'ultima frecciata è stata riservata a Scolari, che aveva parlato di Mourinho come un uomo arrogante. L'allenatore di Setubal ha risposto con un'affermazione delle sue: "lo fanno per pubblicità, parlare di Mourinho oggi significa stare in prima pagina". Che modestia quest'uomo, che umiltà (sarcasticamente parlando).

Bisogna dimostrare di essere grandi sul campo, non con le parole. Certo non sarà difficile vincere qualcosa con questa Inter dall'organico infinito, dei mille campioni. Mancini effettivamente costruì lui una squadra che qualcosa a casa ha portato, lo "special" la ritrova, anzi la sfoltisce, pretende giocatori targati Portogallo (vedi Quaresma e Tiago) facendo fuori i discepoli del Mancio: vedremo se lo special one riuscirà a rinforzare il suo appellativo o, al contrario, a trasformarsi in uno "special flop"...

Pubblicato da Michele Greco alle 15:16 0 commenti    

...almeno nel calcio

venerdì 1 agosto 2008

Il campionato del sud, il campionato del "tutto e possibile", semplicemente il campionato più bello del mondo: il nostro, quello italiano, di serie A. Il bello è appunto la presenza forte del sud con ben 6 squadre, certo non di primissimo livello ma pur sempre nella massima serie. Posso affermare con un pizzico di soddisfazione, che la "questione meridionale" almeno nel calcio non esiste, almeno nel calcio il divario Nord-Sud è infinitesimo, impercettibile. Sei squadre, sei tifoserie, diverse emozioni e diversi anche gli obiettivi, quelli del Napoli e del Palermo che puntano sicuramente a un posto in Europa, altrettanto diversi gli obiettivi per Lecce, Cagliari, Reggina e Catania che vuoi per motivi economici, vuoi per motivi di organico, non possono che puntare all'obiettivo della salvezza sicura. Certo, è ovvio, nel calcio, si sa, non si deve dare mai nulla per scontato, ma la realtà dei fatti è questa. Bisogna solo essere fieri del fatto che comunque le disparità, le disugualglianze, sono livellate almeno nella teoria, diversa è la situzione nella pratica, dove i diritti tv sono sempre ineguali. Ma qui entra in gioco l'economia, gli interessi, e in questo mondo le regole del gioco sono diverse, chi le detta sono sempre coloro che detengono il potere.

Noi ci accontentiamo delle emozioni, dei gol, della tattica, dei big match, anche perché sarebbe insensato pensare di risolvere problemi irrisolvibili. Ci accontentiamo di osservare che il sud almeno a livello calcistico è presente, e questo non può che rinvigorirci, il resto ormai conta relativamente. Speriamo solo che sia un campionato coinvolgente, di poca moviola, di tanti gol, avvincente fino all'ultimo, un campionato del "tutto è possibile" anche se poi alla fine una certezza c'è sempre: a vincere saranno sempre gli stessi, ovvio senza il cambiamento c'è solo la monotonia.

Pubblicato da Michele Greco alle 15:31 0 commenti    

Etichette: calcio, Serie A

Un anno!: tanti auguri Diariocalcistico

mercoledì 30 luglio 2008

Un anno fa nasceva Diartiocalcistico, un blog interamente dedicato al mondo del pallone. Tutti ne parlano, è lo sport più famoso e seguito del mondo, quello che insieme ad altri, tanto ti emoziona, tanto ti fa parlare. Noi di Diariocalcistico abbiamo parlato tanto di calcio in un anno, con più di 70 post, con tanti commenti e tanta partecipazione da parte dei nostri lettori. In alcuni periodi il blog è stato involontariamente "trascurato" per vari motivi, cercheremo in questo nuovo anno di calcio, di evitare questa piccola "défaillance". Cercheremo di migliorare l'aggiornamento che sicuramente non sarà giornaliero anche perché di calcio, non si può parlare tutti i giorni. Cercheremo di lavorare tanto sulle iniziative, sulla collaborazione e sui rapporti con i nostri lettori. Insomma cercheremo di impegnarci di più, anche perché dopo questo primo anno di esperienza ci siamo accorti che il progetto è interessante, va curato, va difeso.


Grazie ai lettori, e auguri Diariocalcistico

Pubblicato da Michele Greco alle 21:48 2 commenti    

Il fiato ultras sul collo della società!

martedì 1 luglio 2008

Chi comanda sono loro non i dirigenti, non i vertici, non il presidente o l'amministratore delegato e nemmeno il direttore sportivo: decidono i tifosi, gli abbonati li chiamano. Prendo in esame il caso Stankovic: il giocatore non rientra nei piani di Mourinho, l'Inter di conseguenza deve cederlo. Il serbo non vuole l'estero perché la famiglia si trova bene in Italia. La Juve, o meglio Ranieri, lo vorrebbe, insieme a Xabi Alonso per cercare di rinforzare un centrocampo che comunque è già interessante. Il nodo fondamentale della questione riguarda la posizione della tifoseria che non accetta il trasferimento del serbo, perché, in quanto interista, non riservava parole dolci alla causa bianconera ai tempi della famigerata calciopoli. Così come non riservava parole dolci durante la vittoria dello scudetto fantasma tre anni fa, dello scudetto "piuma" dell'anno scorso e dello "scudetto-tremore" di quest'anno. Giustamente, io direi, non potevano certo piangere i giocatori interisti dopo le varie vicende, così come non ha pianto il mercenario Ibrahimovic e il "senza sale" Vieira. I tifosi juventini del resto stanno diventando veri moralisti e cercano ormai di porre un serio "blocco interista". L'odio, diciamo così, è giustificato ma, allo stesso tempo è giustificato il comportamento di Stankovic che è un calciatore. Un calciatore appunto, e, in quanto tale, veste una determinata maglia oggi e un'altra magari domani, e non si può pretendere che debba stare zitto e non fare gli interessi della propria squadra. Penso che il veto dei tifosi a un suo possibile trasferimento in bianconero sia fuori luogo, ingiustificato. Penso invece che Stankovic sia un ottimo giocatore utile al centrocampo juventino che dovrà ormai sostituire "l'anziano" Nedved. Lui potrebbe essere il sostituto ideale.

La voce dei tifosi è importante certo, ma le esigenze societarie vanno oltre rispetto agli appigli di fede. Alla Juve probabilmente non è così, la dirigenza viene dopo l'esigenza dell'abbonato, la campagna acquisti pure, e nemmeno si perde il tempo a specificare il perché dell'acquisto così si tenterebbe magari di far cambiare punto di vista.

L'opinione dei tifosi è un'opinione importante dice il presidente Cobolli Gigli ma forse alla Juve, per via della sua storia e non solo, conta solo quella, peccato...

Pubblicato da Michele Greco alle 12:44 1 commenti    

Etichette: calcio, calciomercato, Serie A

La tempesta del dubbio!

venerdì 27 giugno 2008


Con questa frase Giuseppe Mazzini nel 1936 apostrofava il suo momento e quello che attraversava l'Italia dopo i fallimenti dei moti rivoluzionari. Le sue idee lentamente si dissolvevano, ma la forze stessa della sua dottrina riusciva a convincerlo sempre più che quelle idee erano le più adatte, quella era la strada da seguire. Vi chiederete: ma cosa c'entra tutto questo con il calcio? Faccio riferimento a questa frase perché sottolinea al meglio il mio stato d'animo di fronte al ritorno di Lippi sulla panchina della nazionale. Forse qualcuno, o forse la maggior parte dei lettori di Diariocalcistico, non saranno d'accordo, ma io non amo i ritorni al passato, non amo i tentativi di riapertura di vecchi cicli, non amo la nostalgia del passato. Ovviamente, non ho amato Donadoni, il suo lavoro, le sue convocazioni, le sue tattiche, non ho amato nulla di questa avventura europea. (Questo spiega il perché dei pochissimi post dedicati all'europeo di calcio).

Ma il punto non è questo: penso che tutti gli amanti del calcio abbiano visto e notato le difficoltà della nostra nazionale, sterile in attacco, imprecisa a centrocampo, ottima solo in difesa. Non c'è Lippi che tenga alla pessima figura dei nostri ragazzi, che portavano sulle loro spalle il fardello dell'essere "campioni del mondo" proprio grazie al ct di Viareggio. Non sopporto i ritorni perché non portano bene, non sopporto i ritorni perché, come quando ti innamori per la prima volta, dopo, quando il tempo passa inesorabilmente, non provi più le stesse sensazioni, le stesse emozioni.

Non sono contento di Lippi perché con lui abbiamo già vinto, quando ho saputo del suo ritorno non mi sono emozionato, anzi...

Cambiare non significa tornare indietro, tornare indietro non significa rivincere. Berlino fa parte del passato, forse quelle emozioni le ritroveremo o forse no. I protagonisti non saranno gli stessi, lo stesso clima e lo stesso ambiente non si riproporranno mai. Sono pessimista nei confronti degli "amarcord" perché sono come le minestre preriscaldate. Amo la novità, vorrei lo sconvolgimento, l'originalità. Mi sarebbe piaciuto semplicemente un altro allenatore, un altro nome, magari Capello, Ancellotti, Prandelli. Certo, non sarebbero mai potuti arrivare per via dei contratti che hanno con i loro club, ma faccio dei nomi giusto per non subire magari le critiche di chi dice: "sì ti lamenti, ma cosa proponi?"

Mi piace il nuovo perché mi dà emozione, il vecchio mi rattrista...

Pubblicato da Michele Greco alle 15:45 0 commenti    

Etichette: calcio, nazionale

"E DI QUELLA GENTE CHE TI CREDE ANCORA UN MITO, NON TE NE IMPORTA NIENTE?"

venerdì 20 giugno 2008


Il calcio: se lo si chiede in giro a diverse persone, tutte risponderanno che è un gioco dove due squadre corrono dietro ad una palla e cercano di inquadrare una rete per vincere la partita. Il calcio estetico è anche questo: ci stanno persone che corrono dietro ad una palla, ma molti non sanno il lavoro che c'è dietro per far correre singoli calciatori dietro ad una palla!
Mix di tattiche, notti insonne, allenatori che cercano di trovare quello spiraglio per affondare l'avversario magari snaturandone il gioco stesso della squadra, il motivo per cui utilizzare determinati giocatori al posto di altri che nell'insieme risulteranno tremendamente azzeccati o abulici al massimo. Ore di lavoro sotto il sole, miliardi di energie spese nel giro di poco tempo ma a volte il lavoro paga e ci si ritrova a difendere la propria patria in una competizione mondiale ed europea.
Il calcio è un bellissimo insieme di valori che purtroppo pochi sono in grado di leggere: unione, apprezzamento del lavoro quotidiano, cuore, sudore, orgoglio che mai deve tramontare, gloria, voglia di non mollare mai nemmeno davanti alle più brutte disgrazie, dimostrare che si è sempre vivi, serenità, convinzione nei propri mezzi, aiutare il prossimo, apprezzare le persone con cui si lavora ed anche quel pizzico di fantasia che non guasta mai.
Quell' aiutarsi l'un l'altro, quella coesione che esplode nella gioia di portare a termine un risultato, quel pensare positivo sempre e comunque che accende la luce nelle partite importanti, quelle decisive dove l'equilibrio è totale e soltanto una grande giocata può stabilire il vincitore ed il perdente. Quella serenità che permette di dare di più quando tutto sembra crollare e ci si trova nell' ombra, si guarda lassù sapendo che il meglio arriverà, si guarda tutti con un sorriso beffardo perchè si ha nelle proprie mani la convinzione che l' obbiettivo verrà raggiunto a tutti i costi, magari sudando qualche giorno in più.
E' questo il mix di valori che differenzia una grande squadra da una buona squadra: non sono i giochetti, i tacchi, l'esultanza particolare ma l' entrare in campo come una famiglia, pronti a lottare l'un l'altro fin quando il gong finale non suonerà. Ed a quel punto non interessa se si è vinti o vincitori, l'importante è aver dato più del massimo ed esserlo tutti insieme....sempre con quel sorriso che contraddistingue l' essere positivo!
L'esempio che meglio racchiude quest'idea è Clarence Seedorf: un giocatore umile, che mai esagera, pensa sempre al meglio, a volte ci riesce, a volte no, ma è sempre lì a dare il massimo e sempre lì al momento di subire critiche. Un uomo che non drammatizza i momenti buii e che sfocia nel pianto nei momenti delle vittorie, dove si capisce quanti sacrifici si sono fatti e si ringrazia tutte le persone che non hanno mai smesso di crederci.

Altro esempio bellissimo è la Nazionale Azzurra che si è esaltata con un Mondiale superando mille difficoltà...e già si è tolto qualche sassolino anche nella fase a gironi dell' Europeo!

Comunque vada....con il coltello tra i denti! Sempre!

Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 01:36 1 commenti    

Etichette: calcio, euro 2008, Grandi Campioni, nazionale

E SI PARTE...!

sabato 7 giugno 2008


Il tempo è scaduto: l' Europeo ha inizio! Dopo un mese trascorso tra malumori e tensioni per le convocazioni, inattesi infortuni e questi nuovi palloni che hanno fatto irritare diversi numeri 1, oggi ha inizio Euro 2008 con la partita d' inaugurazione alle ore 18.00 Svizzera - Turchia. L'attesa è sempre quella delle grandi competizioni: si gioca a prevedere quale sarà la squadra rivelazione, quale sarà la stella dell' Europeo, quale sarà il flop e infine (forse è anche la valutazione più importante) chi sarà la squadra vincitrice.

Le squadre favorite per il successo in Austria e Svizzera sono le solite: Italia, Francia, Spagna, Germania e un gradino sotto Portogallo e Olanda. Ogni CT si fida della propria squadra, le scelte sono state fatte in modo da poter permettere ai singoli calciatori di esprimersi secondo le direttive del CT nel modo più congeniale possibile. Scelte che all' opinione pubblica hanno creato qualche disguido come per esempio l'esclusione di Inzaghi, così come quella di Mexes, Flamini e Raul tanto per citarne qualcuno.

Gli occhi sono tutti puntati sulle stelle delle squadre partecipanti: una su tutte il futuro Pallone d' Oro Cristiano Ronaldo, pronto all' Euro-consacrazione. Poi da tener d'occhio Fernando Torres, Zlatan Ibrahimovic, Karim Benzema e Luca Toni.

Insomma gli ingredienti per vivere un mese ricco di emozioni, che queste siano positive o negative, ci stanno tutti.

Non mi resta che augurare un Buon Europeo a tutti! E un in bocca al lupo di pronta guarigione a Capitan Cannavaro!

Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 15:44 2 commenti    

Etichette: calcio, euro 2008, nazionale

Che ce frega del francese noi c'avemo Fabio-Gol!

martedì 3 giugno 2008

Era lo slogan dei romanisti, che si godevano Totti e prendevano in giro i laziali, era lo slogan di chi crede che il nome sia tutto! Totti: un nome, una garanzia, altrettanto David Trezeguet: un nome, un gol! Lui è la Juve, insieme a Buffon, Alex Del Piero, Nedved. Ma oggi cosa leggi? "Trezeguet, sirene spagnole", "Con 25 mln di euro si può fare". Certo, sono voci di mercato, non sono preoccupanti (anche se c'è sempre un fondo di verità), ma la notizia non è questa, ovviamente, la notizia sta nel nome del suo probabile futuro: FABIO QUAGLIARELLA, avete capito bene, certo. L'attaccante napoletano dell'Udinese!

Ricapitolando, la Juve chiaramente, se arrivassero bei quattrini, ci potrebbe pensare. Il problema è che la società cosa fa: vende Trezeguet, guadagna quello che c'è da percepire, e successivamente prende Quagliarella, non Eto'o eh, Quagliarella. A 31 anni ormai David ha dato, certo, ma quanto ha dato: 115 gol in 187 presenze con la maglia juventina, detiene la più alta media-gol dai tempi di Nordhal, l'attaccante del Milan degli anni '50, con gli altri attaccanti più forti della storia recente della Serie A (Batistuta, Van Basten e Shevchenko). Per una singolare coincidenza sono tutti e quattro a quota 0,61 !. Rispetto agli altri però, c'è un particolare che pone Trezeguet in una posizione privilegiata: un praticamente inesistente contributo di reti realizzate dal dischetto del calcio di rigore (appena 5 su 115). L'ideale sostituto è Quagliarella? Huntelaar? Amauri? (altro gioiellino fresco fresco, per cui si sono spesi ben 22 mln di euro più Nocerino e Lanzafame). Incredibile; ai tempi di Moggi queste trattative sarebbero state barzellette, favole. Sì certo, è una notizia di calciomercato e, in quanto tale, deve essere vagliata, sono idee di chi lavora con il mercato: ma c'è sempre un fondo di verità. Per sostituire 20 gol sicuri ogni anno, devi prendere il campione, il nome, il pezzo da novanta, le stelle, perché è di stelle che stiamo parlando.

Che ce frega del francesce noi c'avemo Fabio-Gol!: sarà il nuovo slogan del tifo bianconero o sarà solo una mia ispirazione, una mia pazza idea? Spero per la seconda...

Pubblicato da Michele Greco alle 23:10 1 commenti    

Etichette: calcio, calciomercato, Grandi Campioni, Serie A

DOMENECH:L'ALLENATORE NEL PALLONE

domenica 1 giugno 2008

Da tempo avevo pensato a un qualcosa che sottolineasse l'aspetto bizzarro, un po' singolare, di Domenech. "L'allenatore nel pallone" mi sembrava l'affermazione più azzeccata, quella più lampante. Sì, perché ormai si sapeva dello scarsissimo feeling con David Trezeguet, ma lasciare a casa Mexes, Escudè, Diarra (del Bordeaux), e soprattutto la stella Flamini, è varamente pazzesco, fuori da ogni logica.

Ecco allora in esclusiva sul nostro blog la foto divertente di un Domenech in versione Lino Banfi.
Chissà che Banfi non faccia meglio sulla panchina della Francia...

Voi che ne pensate??

PS: Naturalmente questo fotomontaggio potrebbe essere esteso anche al nostro caro ct Donadoni (che lascia a casa Inzaghi per Quagliarella) e soprattutto a Luis Aragonés (che lascia a casa, ancora più incredibilmente, Raul!)

Pubblicato da Michele Greco alle 19:45 0 commenti    

Etichette: calcio, euro 2008

Moratti: roba da matti!

venerdì 30 maggio 2008

Era nell’aria, qualcuno se lo aspettava, altri invece no, eppure è successo: Mancio via arriva Mou Mou,"the special One" l'allenatore dal cappottino grigio che si ritiene il numero 1 al mondo. Ma perché? Ah sì per quell’undici marzo, quando disse: “a fine stagione me ne vado”. Ma poi lui smentì, Massimino pure, Oriali e il vice Mihajlovic anche, Zanetti e compagni altrettanto. Ma poi? Poi arrivò lo scudetto e, come da copione, il colpo di scena a cui Moratti spesso ci ha abituato. Non è mai successo che un allenatore venisse esonerato dopo aver vinto uno scudetto; anche questo è un record! Mancini adesso si ribella e forse qualcuno, come me, pensa che sia normale. Certo è stata una parentesi quella "manciniana" non proprio esaltante anche se il tecnico è riuscito a ricucire il tricolore sulla maglia nerazzurra. È anche vero che non è stato poi così complicato, visto l'andamento dei campionati e le note vicende (uno scudetto a tavolino, uno praticamente senza avversari e un altro vinto in extremis per grazia di San Zlatan).

Quell'undici marzo è costato caro a Mancini, l'Inter dopo quella notte incomincia un periodo nero, di crisi. Uno scudetto che sembrava vinto già a dicembre, compromesso a marzo e addirittura quasi perso a maggio. Poi arrivò Ibra e salvò tutti e, come sempre, tolse le castagne dal fuoco dando il via alla festa.
Adesso Mancini si lamenta, sbraita, minaccia tutto lo staff per via dell'abuso di "vicende false". Il petroliere si contiene, intanto chiama Mourinho, lo pagherà e continuerà a farlo anche con l'allenatore di Jesi (ben 24 mln di euro). Ne valeva la pena? A mio avviso no; forse quell'undici marzo costerà caro più a Moratti, e alla sua Inter, che al Mancio, chissà...


Pubblicato da Michele Greco alle 23:31 2 commenti    

Etichette: calcio, Serie A

La formazione "sorpresa" di questo campionato!

domenica 25 maggio 2008

L'idea era nell'aria già da tempo, volevamo selezionare un gruppo di giocatori che hanno sicuramente contraddistinto questo campionato. Sono tanti, purtroppo dobbiamo sceglierne solo undici e, ovviamente, non riusciremo a mettere d'accordo tutti. Il migliore dei portieri è stato a nostro avviso Frey della Fiorentina, decisivo più che mai negli incontri che contavano. In difesa avevamo un po' di dubbi ma alla fine abbiamo scelto Panucci come miglior terzino, lui che è l'anima della Roma insieme a Totti e de Rossi, poi Chiellini e Gamberini (entrambi fondamentali nelle rispettive squadre). Il centrale viola non è stato convocato per gli europei, scelta alquanto discutibile, visto che Donadoni gli ha preferito Barzagli (che ha disputato un campionato non a grandissimi livelli). Su Chiellini penso che non ci siano dubbi, ha avuto un rendimento sempre ad alti livelli. Poi come terzino di sinistra Vargas, gioiello del Catania, oggetto dei desideri di grande squadre. A centrocampo Maggio, anche lui fuori dalla lista dei ventitré di Donadoni, Hamsik, Inler e Montolivo. In attacco le sorprese, semmai ci fossero stati dei dubbi, Del Piero e Borriello, quaranta gol in due!
Abbiamo tralasciato Giovinco, Balotelli, Pato ed altri per magari proporli la prossima stagione.

Ovviamente si accettano commenti, critiche e soluzioni alternative per magari discutere sulla formazione-sorpresa dell'anno!

ECCO LA FORMAZIONE "SORPRESA" DI QUESTO CAMPIONATO PER NOI DI DIARIOCALCISTICO:

Pubblicato da Michele Greco alle 22:38 5 commenti    

Etichette: iniziative Diariocalcistico

A VINCERE NON E' CHE SONO SEMPRE I MIGLIORI...

venerdì 23 maggio 2008


Mi rifaccio ad una frase di una canzone,"L' Allenatore" di Gianni Morandi, per cercare di racchiudere nel migliore dei modi il mio pensiero dopo alcune assurdità lette, ascoltate e riascoltate. Perchè si sa: è molto meglio ascoltare da quale bocca sono uscite queste parole e non leggere dei trafiletti di carta stampata. Non si può dire che l' Inter è la squadra migliore del campionato perchè se non fosse stato per due tiri di Ibrahimovic contro il Parma( tra l'altro non irresistibili) oggi staremmo a rivedere Materazzi che piange con qualche nuova frase; non si può dire che Ibrahimovic è un grande cannoniere quando il 90% delle reti le ha realizzati su rigore; non si può dire che Mancini è un grande allenatore perchè un grande allenatore non gioca ogni partita con la difesa a 6 (maicon, burdisso, materazzi, maxwell e poi avanzati zanetti e chivu) con un altro mediano( cambiasso o vieira); non si può dire che gli uomini di Mancini esprimono un bel gioco perchè se analizziamo, i gol vengono tutti da calci piazzati o da rigori (giusti o inventati che siano). Tutto lasciato al caso...o meglio al caso sicuro: come quelle brave persone che nel Centenario hanno fatto in tutti i modi per far vincere lo Scudetto all' Inter. Non vorrei essere troppo cattivo ma il bel gioco è quello espresso dalla Roma quest' anno, dal Milan in tutti questi anni, dalla Juve negli anni precedenti, dalla Fiorentina con un eccellente Prandelli. Il verdetto del campionato dovrebbe essere letto in altro modo: la Roma ha perso lo Scudetto, non l' Inter che l'ha vinto. La vera forza dei campioni nerazzurri s'è notata in Champions: non hanno saputo finire una partita in 11 uomini (segno di mancanza di convinzione e carattere nel confrontarsi con squadre, sulla carta, di pari livello), non hanno saputo infilare un solo gol con il cannoniere Ibrahimovic in attacco e l'altro bomber Cruz. Questa è la vera lettura della stagione calcistica italiana, non quella che vogliono mettere in mostra i giornali italiani regalando un sorriso a Moratti dopo tantissimi anni di sberle e delusioni. Mi dispiace, ma anche quest' anno a vincere non sono stati i migliori...

Comunque l'unico complimento che posso fare a Mancini è che, nonostante tutto, ha fatto sorridere qualcuno vincendo quest'anno e che ha fatto trovare il coraggio a qualche tifoso/opinionista televisivo nerazzurro di presentarsi in tv nelle tramissioni calcistiche (vedi Ferri, Berti, Zenga prima che allenasse,etc), per il resto non mi resta che fare un augurio affinchè il prossimo anno si assisti ad un campionato più interessante non nella parte destra della classifica, ma ai vertici...

Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 01:06 5 commenti    

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IL REDUCE DEL '99...MAI DOMO!

mercoledì 21 maggio 2008


Tutti lo davano per sicuro partente, soprattutto dopo l' acquisto di Flamini dall' Arsenal, sponda Bayern Monaco a far compagnia al proprio compagno di Nazionale Luca Toni. Ma di chi stiamo parlando? Andry Shevchenko? No, lui il problema del figlio l'ha risolto: anzi medita di tornare in Italia, forse ha trovato una scuola inglese anche a Milano. Quando si tratta di denaro, lucro e milioni di euro, il volto che compare ai tifosi dell'intero mondo del calcio non vuole avere i tratti somatici di Rino Gattuso! Su di lui in questi ultimi mesi ne hanno dette di tutti colori, ma un gladiatore al termine di una guerra non lascia i propri compagni in preda al panico scegliendo un' altra armata, non volta la faccia, non inventa scuse per sviare una situazione che non è proprio la più geniale per un calciatore che ha vinto tutto quello che c'era da vincere. La cosa che un uomo fa è quella di incontrare i propri dirigenti, farne il punto e parlare,non di milioni di euro, ma di motivazioni, valori, cuore e gambe che nei mesi a seguire devono girare al massimo, voglia di sentirsi ancora all'altezza di una grande squadra pronta a ripartire all' assalto della stagione che verrà. A chi gli chiede "Questione di soldi?" lui risponde " ne prendo anche troppi": i soldi non fanno vivere emozioni come quelle di vincere la Champions League e lo Scudetto, il Mondiale e via via gli altri trofei. Serie di sguardi: uno ai tifosi, uno allo staff, uno ai propri compagni diventati ormai vitali e si decide con un sorriso che riempie i cuori di soddisfazione. Il gladiatore fermo sul gradino strenuamente cerca di alzare la china e risponde: io ci sono! con voi per sempre...Amici come prima!

Che uomo, gesti che fanno bene al calcio e che danno uno bello schiaffo morale a tutti quelli che fanno dei soldi le proprie virtù! Applausi per Rino!

Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 01:01 5 commenti    

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Moratti: da muto a loquace!

martedì 20 maggio 2008

Come per magia è diventato spiritoso, sempre sulla battuta, prima detta, poi smentita, poi ridetta. È il nuovo volto del presidente interista Massimo Moratti, che da un paio di anni a questa parte è diventato un po’ "Moggiano", chiacchierone, quasi logorroico, lui che era sempre abituato a stare in silenzio, muto perché non aveva poi granché da dire. Ora parla e sparla, già ora è vincente, ora gode e può permettersi dichiarazioni pungenti, che vere o false che siano sono pur sempre dichiarazioni di un uomo pienamente trasformato. “A Roma ci mandiamo i ragazzini!” ha detto, beh vedremo se manterrà la promessa, come se avesse stravinto uno scudetto chissà con quanto distacco, eppure la Roma era lì, per 45 minuti era campione d’Italia, e chissà quante volte gli sarà passato in mente il 5 maggio, poi è entrato il “genio” (così lo chiamano da quelle parti) che ha risolto tutto, per l’ennesima volta. Forse se ci fosse stato nel periodo precedente sarebbe andata in maniera diversa. Il fatto è che la Roma senza Totti rimane pur sempre la Roma, l’Inter invece no, ha sempre bisogno del suo “genio”. “Abbiamo battuto l’Italia intera!” ma che significa? Che qualcuno gufava l’Inter? Forse la maggior parte dell’Italia gufava perché magari pensava che lo meritasse più la Roma, tutto qui. E poi il colpo di scena è sempre interessante, gli anni passati ci hanno abituato a questo. In silenzio per una settimana, poi dopo il boom, ed ecco a voi il loquace Moratti, si permette il lusso di fare il brioso, il divertente, lui che era abituato a stare zitto. Beh d’altronde nella vita si cambia, in meglio, in peggio, dipende dai meccanismi, dipende da quanta importanza acquisti, e l’importanza, il successo sono fattori primari di cambiamento. Alla fine contano gli episodi, a favore o contro che siano sono pur sempre episodi che cambiano il corso del campionato e, per quanto riguarda quest’anno, l’Inter è stata senza dubbio più fortunata. Ma questo non significa che non l’abbia meritato, nel calcio gli episodi contano, è bello anche per questo altrimenti, se tutto fosse perfetto, non ci sarebbe tutto questo prestigio. I toni invece devono essere ovviamente più pacati, perché è attorno al tono che ruota la sportività, non che Moratti non sia sportivo, però effettivamente da quando non sogna più bianconero la parola gli è tornata, più pungente che mai, ha acquistato un po’ di presuntuosità, forse avrà preso un po’ di consigli da Moggi e Giraudo, suoi grandi amici, tanto che volle fortemente l’ex dg juventino all’Inter, menomale che subito arrivò Calciopoli, menomale...

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Pinturicchio e Fantantonio: tutti e due insieme, appassionatamente

domenica 18 maggio 2008

Il campionato è agli sgoccioli e proprio per questo c'è un po' di tristezza. Eh sì, perché non potremo più gustarci le loro prodezze, la loro classe, il loro genio, la loro consacrazione. Ma forse un'altra occasione ci sarebbe: portarli entrambi all'europeo! Chi più di questi due merita l'europeo? Chi meglio di loro due potrebbe regalare all'Italia l'ennesima gioia? Ieri ci hanno illuminato ancora, il capitano juventino ha raggiunto quota 21 gol, "fantantonio" ha regalato ai suoi tifosi l'ennesima emozione (pur sbagliando un rigore). Non servirebbero altre parole per descrivere il loro momento di grazia, il loro benessere interiore, basta osservarli in campo quando giocano, quando per 90 minuti indossano le vesti dei supereroi, come nei cartoni, quando Holly sembrava Maradona e Benji Dino Zoff. Ma loro non sono un cartone, loro sono una realtà. È inutile dubitare ancora di uno dei due, all'europeo devono andarci entrambi, lo dimostrano chiaramente i numeri: 21 gol come nella stagione 97/98 per Pinturicchio, 10 per Fantantonio che ha fatto meglio solo nella stagione 2003/2004 quando, in 33 gare, segnò 14 gol. Ormai il tempo dei numeri è finito l'ultima parola spetta solo al ct Donadoni.
Certo, per quanto riguarda Cassano, un po' di rischi ci sarebbero per via del suo comportamento talvolta turbolento, ma questi sono discorsi affrettati.

Possiamo solo aspettare, ma intanto li immaginiamo già all'europeo tutti e due insieme, appassionatamente.


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Questo strano, stranissimo gioco del calcio.

lunedì 12 maggio 2008


Forse qualcuno se lo aspettava, la maggior parte sicuramente no. Doveva essere una festa, un qualcosa di straordinario, una riconferma della forza della squadra di Mancini, del suo strapotere. Perfino Spalletti aveva un po’ scaramanticamente gettato la spugna parlando di possibile avvicinamento in termini percentuali (1% Roma, 99% Inter) e invece...

Invece è successo che la “legge del pallone tondo” s’è riconfermata, ha dimostrato che la scienza esatta non è applicabile al calcio, niente è certezza quando si ha a che fare col mondo pallonaro.

Ma il calcio è ancora più bello perché è spesso legato alla concomitanza, alla coincidenza: nell’ultima giornata c’è Parma-Inter e Catania-Roma, quattro squadre per due obiettivi: scudetto e salvezza. Sarà una domenica al cardiopalmo, alcuni gioiranno altri no, chissà chi...

La Roma deve vincere e sperare, non sarà facile contro un Catania che avrà il pubblico come dodicesimo uomo in campo. L’Inter andrà a Parma con due obiettivi: vincere lo scudetto e mandare in B gli emiliani di Cuper. Sì prorio lui, Hector, l’uomo del cinque maggio, l’uomo della disfatta, è proprio questa la casualità, la coincidenza che sembra nascondersi sotto le magliette interiste! Il suo nome risuona nelle menti di tutti i tifosi, echeggia fastidiosamente anche nella testa di Moratti come un incubo che si ripete. Come andrà a finire? Lo sapremo tra circa una settimana... Non abbiate fretta!

Pubblicato da Michele Greco alle 16:30 1 commenti    

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Ronaldo: chiaro esempio di uno scempio!

venerdì 9 maggio 2008

Ennesimo processo, ennesima spettacolarizzazione del nulla, dell'effimero, di ciò che non è notizia ma che, purtroppo, primeggia sulle pagine dei quotidiani cartacei, televisivi e on-line. "Ronaldo va con i trans", "è stato denunciato da un suo ex procuratore", "Ronaldo è stato lasciato dalla ragazza"; tutto fa brodo. Si sottolinea l'aspetto che ha poca rilevanza con il calcio e che è più legato all'orrido mondo del gossip. "Sport Mediaset" addirittura dedica mezze home page alle belle "muse" del pallone, mogli e fidanzate nude dei famosi calciatori. Il mondo del calcio sta subendo sempre più la spettacolarizzazione da parte del giornalismo moderno. Il calcio, per il regno dell'audience, sta diventano il bersaglio privilegiato, il prodotto d'alto pregio. Ma a chi può interessare che Ronaldo vada con dei trans? Ma che legame può avere questa notizia con gli appassionati che ogni giorno sfogliano le pagine dei quotidiani sportivi? Forse sarebbe più interessante conoscere magari i tempi di recupero del ginocchio, il suo stato di salute, se la sua carriera sia a rischio; questo interessa ai tifosi, no le baggianate!


Una carriera stupenda quella del fenomeno fatti di tocchi di classe, di gol, di vittorie ma, ahimè, anche di infortuni gravi, ultimo quello del 13 febbraio contro il Livorno. Una carriera a rischio, tristemente condizionata da quelle ginocchia gracili.


Si tenta di infangare la vita di una persona, che si ritrova a dover pagare caro il fatto di essere famosa. È questo l'obiettivo della televisione moderna, del giornalismo contemporaneo. Ma noi cerchiamo di dissentire da tutto ciò, vogliamo prendere le distanze da un'informazione che mira alla spettacolarizzazione della notizia, vogliamo denunciare questi meccanismi assurdi.


A me, e a tutti coloro che amano il calcio, Ronaldo piace ricordarlo così:



Pubblicato da Michele Greco alle 23:44 2 commenti    

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ROSSO DI SERA...A MOSCA SI SPERA!

mercoledì 30 aprile 2008


Il Manchester United è qualificato alla finale di Champions League che si disputerà a Mosca il 21 maggio2008: è questo il verdetto che esce dall' Old Trafford, dopo lo scontro affascinante tra i Red Devils e il Barcellona. E chi meglio di lui poteva dare il pass per andare in Russia: il gladiatore Paul Scholes che, con un gesto balistico d'altri tempi (bolide imparabile da fuori area), prova a far gustare ai propri compagni il sapore che può dare una vittoria in Champions League. Lui ne sa qualcosa già, soprattutto dopo l'incredibile vittoria contro il Bayern Monaco nove anni fa, ultima finale del Manchester. Bel Manchester, altrettanto bello ma meno cinico il Barcellona. Ma si sa, la Champions è un affare tra diavoli, che solo loro sanno come giocare e vincere, a discapito di chi ci capita al cospetto. Un Manchester forse più operaio ma decisamente più concreto, è quello che si appresta a disputare una finale tutta inglese: infatti l'altra squadra uscirà dalla sfida tra Chelsea e Liverpool in programma questa sera. Il rammarico c'è,ed è tanto, per il Barcellona che non ha affatto demeritato ma peccano forse alcune scelte dubbiose del tecnico Rijkaard come Henry in panchina all'inizio, per poi subentrare a gara in corso, e mancanza di cinismo sotto porta. Tutto ciò ha permesso ai Red Devils di aprire le marcature inizialmente per poi chiudersi e giocare una partita "all' italiana". La semifinale dell' anno scorso contro il Milan forse hanno insegnato qualcosa a Sir Alex, visto che quest'anno s'è preoccupato, in diverse occasioni, prima di non prenderle e successivamente di darle.

Che ci sia sotto un patto tra diavoli...con il passaggio del testimone da un Diavolo ad un Devil?

Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 11:56 1 commenti    

L'uomo che ride...

martedì 29 aprile 2008

Oltre ad essere il titolo di un romanzo di Victor Hugo, “l’uomo che ride” è la frase che meglio si affianca all’immagine dell’attuale Roberto Mancini. L’uomo, l’allenatore, il personaggio che dopo anni di “anonimato calcistico” è riuscito a rispolverare il significato della parola “Inter”. Questa non è una provocazione, è una semplice e concisa constatazione, indiscutibilmente veritiera. Nessuno meglio di lui ha fatto “rinascere” l’Inter. Secondo, a mio avviso solo al grande Herrera, è l’uomo più “azzeccato” dell’era Morattiana., dopo anni di rivoluzioni panchinare, da Tardelli a Lippi, da Cuper a Lucescu senza dimenticare Gigi Simoni. Ora si dovrebbe vincere il 16° titolo (la matematica ci obbliga ad usare il condizionale) anche perché l’Inter è più forte, lo merita più della Roma, una Roma affogata nel mare della Champions, che, comunque, ha espresso un miglior gioco di squadra ma che, paradossalmente, è stata meno cinica nel chiudere le partite decisive. Mancini con il suo stile, tipicamente Copp’italiano, si trasforma, lentamente acquista quel briciolo di antipatia tipica dell’essere vincente. Ride, gode, assapora la vicina vittoria, come un gatto che da lontano annusa l’odore del pesce. Mancini, uno dei pochi allenatori che, quando c’è da parlare, parla e punge e fa bene. Grande da giocatore, altrettanto da allenatore; certo un po’ fortunato nell’avere una squadra di questi livelli, ma comunque bravo a creare una squadra, un gruppo, qualcosa di astratto e impensabile nelle precedenti annate; altro che Moggiopoli e maledizioni.

Roberto Mancini, l’uomo che vince e se ne va (lo farà, ne sono certo) come solo i grandi riescono a fare; pazienza per la Champions League, quelle sono altre storie, altre competizioni, altre gestioni, ora basta l’Inter, ora basti tu, caro Mancio. La vittoria non è ancora arrivata, ma chi potrebbe negartela?

Pubblicato da Michele Greco alle 10:14 3 commenti    

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SUPERPIPPO...EUROPEO?

lunedì 28 aprile 2008

Dalla prima stagione in Serie A ad oggi ne sono passate di coppe e scudetti, ma la fame di Filippo Inzaghi, alias Superpippo, è sempre insaziabile. A 34 anni,quasi 35, è lui ancora il bomber più prolifico, sempre più in forma e sempre più in formato "cecchino d'area di rigore". Quarta giornata consecutiva con gol, 98˚ col Milan, quarta tripletta con la maglia rossonera. I numeri urlano ancora:SUPERPIPPO. Con questo ultimo mese a disposizione, si tende a dar spazio alle più svariate candidature, ma questa non penso sia così leggera come altre proponibili. Inzaghi è l'uomo del momento, capace di far risalire la voglia di vincere e di agguantare l'ultimo binario del treno Champions alla propria squadra che, senza musichetta speciale, non vivrebbe nel migliore dei modi.Lui lo sa, e cerca di trasmettere la propria adrenalina a tutti i propri compagni invitandoli a dare sempre il massimo. Quando si cita la parola "GOL" viene immediatamente un nome: Inzaghi. Lui, da bravo ragazzo e grande professionista, si limita a dire che se ci sarà bisogno sarebbe onorato di rappresentare la maglia azzurra quest' estate ma anche che, se non ce ne fosse il bisogno, tiferebbe gli azzurri come un vero tifoso. Mai vista tanta tensione trasformarsi in una tale rabbia agonistica da far venire i brividi. Una ferocia inaudita sottoporta, cinico come non mai anche se l'età gli gioca contro. Ma finchè ci stanno il cuore e il vizietto da gol, Inzaghi resterà al proprio posto e magari in qualche aereo diretto in Austria e Svizzera...I numeri ci sono e gli inviti a pensarci al ct Donadoni ci saranno sicuramente...

Perchè Inzaghi non è innamorato del gol, è il gol che si è innamorato dell' eterno Superpippo Inzaghi...

Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 11:19 1 commenti    

DOLCETTO O SCHERZETTO?

giovedì 24 aprile 2008

Carnevale è passato da qualche mese, dove si vedeva l' Inter uscire malamente (dopo i vari proclami inutili di impresa!) dalla Champions League e il suo giocatore di spessore, Zlatan Ibrahimovic, concedere al suo club un dolcetto tenendola a galla in campionato con le sue giocate e con i suoi gol. Pur avendo un tendine bucato, lo svedese ha sempre stretto i denti per dare una mano alla causa nerazzurra fino a quando, forse già premonitoriamente, lo stesso tendine ha consigliato all' attaccante nerazzurro di fermarsi ai box. E da qui cominciano i sussulti e i cattivi pensieri: prima Ibrahimovic decide di curarsi alla Pinetina poi, d' accordo con il club (ma chissà se anche d'accordo con Mancini) decide di volare in Svezia e curarsi dai suoi medici fidati in modo da disputare, in estate, l' Europeo. Fino a qui nulla di strano, il giocatore si cura e nel frattempo dichiara che tornerà solo al top della condizione. Ciò che fa nascere qualche dubbio è che, oltre a impegnarsi nelle cure, Zlatan tiene ad occupare il proprio tempo davanti a giornalisti ed interviste in televisione. Per dire cosa? Immaginiamo di udire un giuramento d' amore verso i colori nerazzurri, visto che appena arrivato aveva detto di essere sin da bambino un vero tifoso della sua attuale società...

E invece, come per incanto, dichiarazioni d'amore verso il calcio inglese e spagnolo! O meglio messaggi inviati, con discrezione, a Chelsea e Real Madrid. Che Ibrahimovic non sia quel giocatore attaccato alla maglia, per la quale si taglierebbe anche lo stipendio, era risaputo: basti pensare al trasferimento dalla Juventus all' Inter.
Tutti i tifosi nerazzurri sperano che questi siano solo attestati di stima e nulla più, ma lo scherzetto crea ombre e dubbi sul futuro dello stesso campione nerazzurro...
Sarà uno scherzetto, alla ricerca di nuovi stimoli e soprattutto maggiori entrate, oppure servirà un dolcetto al popolo nerazzuro rimanendo all' Inter?

Il beneficio del dubbio è lecito...

Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 11:49 0 commenti    

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SANO FAIR-PLAY...

mercoledì 23 aprile 2008


Verrebbe da dire: clamoroso! Proprio così: perchè al giorno d'oggi il mondo del calcio è sempre più circondato da approfittatori e avvoltoi che, giocano in modo scorretto a tal punto da modificare un semplice contatto (addirittura quando questo non c'è!). In un mondo dove si combattono i simulatori che, pur fingendo un malore per il bene della propria squadra, non fanno bene di certo al mondo dello sport, dove tutto ciò si deve vivere con il giusto divertimento e con la giusta buonafede. Anche perchè è molto angosciante e deludente vedere partite che vengono capolvolte, soprattutto dal punto di vista del risultato, per degli episodi che non stanno nè in cielo nè in terra. Tuffatori, malori improvvisi negli ultimi 5 minuti per portare a casa il risultato, azioni da gol per la squadra avversaria e calciatori dell' altra che si accasciano a metà campo presi da chissà quale dolore insostenibile!Ma questo è sport? Questo significa giocare a calcio? Questo significa vincere le partite?E' questo l' esempio che diamo ai ragazzini che si affacciano per la prima volta al mondo del calcio?

Per fortuna, come nella maggior parte dei casi, esistono le eccezioni. La più piacevole, in ordine di tempo, si è vista nell' ultima giornata di Serie A, incontro Milan - Reggina. Tiro di Pirlo, deviato da Campagnolo in maniera evidente e quindi calcio d' angolo: l' arbitro valuta male e concede la rimessa dal fondo. Un altro giocatore, magari più furbo ma assolutamente meno onesto, avrebbe pensato ( visto che a Milano erano in palio comunque punti essenziali per la salvezza) di ringraziare e battere la rimessa dal fondo. Invece no, con grande sportività e collaborazione, Campagnolo (portiere della Reggina) va dall' arbitro e, consultandosi con quest'ultimo, ammette di aver deviato il tiro e quindi invita ad assegnare il calcio d'angolo.

Questi gesti fanno venire il sorriso e strappano un applauso, perchè vuol dire che qualcuno che crede nella giustizia e nell' onestà di un gioco,così passionale come quello del calcio, esiste ancora...

Questi sono esempi da seguire...chapeau Campagnolo!

Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 12:03 0 commenti    

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KAISER-TONI!

domenica 20 aprile 2008


Sempre più uomo-gol, sempre più uomo-simbolo bavarese: Luca Toni ha fatto ricredere anche i più scettici,se mai ce ne fossero, a discutere le sue qualità di bomber. A Monaco di Baviera lo osannano come un idolo, lui risponde a suon di gol: in effetti qual è la miglior risposta di un centravanti se non quella di realizzare ciò che sa far meglio? 37 gol ad oggi e già un trofeo messo in bacheca per il Bayern Monaco, che ancora lotta per la vittoria dello scudetto( praticamente si aspetta solo la matematica) e una possibilità di alzare anche la Coppa Uefa. Oltre ad assicurarsi, anche se la cosa non è stata molto difficile, la convocazione azzurra per l' Europeo, questo exploit di Luca Toni ha fatto venire qualche rimorso e qualche rimpianto alle diverse società italiane che non hanno avuto il coraggio di investire soltanto 11 mln di euro per aggiudicarselo la scorsa estate. Per esempio, al Milan avrebbe fatto molto comodo avere un uomo-gol come lui, visto che è proprio lì il vero problema: la mancanza di un bomber puro oltre al sempreverde Inzaghi. Avrebbe fatto molto comodo anche alla Roma, sempre più Totti-dipendente e alla ricerca continua di un bomber di razza. Ma anche alla Juve che, se avesse voluto ambire da subito allo Scudetto, con Toni avrebbe avuto sicuramente una marcia in più. Bè alla fine non è che poi questo ingaggio avrebbe scombussolato i bilanci delle varie società, in effetti il motivo per cui Toni è stato esportato e fatto degustare al pubblico tedesco così repentinamente ancora non è chiaro....

Sperando in un ritorno...nel Bel Paese!

Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 13:25 0 commenti    

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L'alleanza tra nemici!

sabato 19 aprile 2008

Due loghi, due squadre, due cuori e tanto odio che li contraddistingue. Ma oggi? L'odio si potrebbe attenuare? Oggi alle sedici il Bari va in trasferta a Bologna, proprio quel Bologna che è a 2 punti da Lecce di Papadopulo. I salentini ospitano il Pisa al via del mare e, vincendo, potrebbero, Bari permettendo, acciuffare o addirittura superare (se il Bari fa il colpaccio) il Bologna 2° in classifica. Forse per la prima volta nella loro storia i leccesi oggi tiferanno Bari!

L'odio "calcistico" è insanabile ma forse oggi il bisogno di un posto in serie A potrebbe ridurlo, placarlo, forse per 90' farlo scomparire. Probabilmente questa potrebbe apparire un'analisi troppo affrettata, ma la sensazione sembrerebbe questa. Chissà se a Bari si respira lo stesso clima di "alleanza" pugliese; sicuramente gli interessi sono diversi, magari i tifosi accetterebbero una sconfitta piuttosto che un favore agli odiati salentini, o magari qualche tifoso moderato potrebbe pensare il contrario. Potrebbe pensare che una squadra pugliese nel massimo campionato è sempre una soddisfazione, o forse si potrebbe accettare una serie B eterna piuttosto che un favore alla tanto odiata Lecce. Chissà...

Pubblicato da Michele Greco alle 14:01 0 commenti    

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Il mese dei "Vaffa": da Totti a Beppe Grillo!

giovedì 17 aprile 2008





Ufficialmente il V day sarà il 25 aprile ma con un pizzico di sarcasmo si potrebbe dire che il V day sia iniziato domenica e che a inaugurarlo sia stato Francesco Totti. Scherzi a parte, c'è da dire onestamente che quello del capitano giallorosso è stato un gesto poco corretto. Certo va bene la trance agonistica, il momento delicato della partita però a tutto, si sa, c'è un limite.
Ha ragione Mancini quando dice che a Cassano avrebbero dato 5 giornate, perché Cassano non è Totti e perché, si sa anche questo, Cassano fa sempre notizia. Purtroppo è sempre esistita la sudditanza psicologica non solo nei confronti delle grandi squadre ma anche dei grandi giocatori.

Gussoni ha biasimato l'arbitro Rizzoli che efettivamente ha compiuto un grosso errore. Trattati male dalle televisioni e dai moviolisti, tutti bravi con i replay e le diverse angolazioni, gli arbitri vengono tartassati anche dai propri dirigenti e dagli stessi giocatori. Naturalmente questo dipende dalla personalità del direttore di gara però tutti osserviamo cosa succede nelle domeniche calcistiche.

I vaffa di Grillo sono tutti mirati e giustificati, quelli di Totti onestamente no! La cosa strana è che si profilano provvedimenti disciplinari per il povero arbitro che, bisogna dirlo, è stato difeso dallo stesso Spalletti.

Una certa bizzarria in questa vicenda c'è. Voi che ne pensate?


Pubblicato da Michele Greco alle 11:11 1 commenti    

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MA NE VALE DAVVERO LA PENA?

mercoledì 16 aprile 2008


Due situazioni, due squadre coinvolte, ma il punto interrogativo è sempre lo stesso: chi serve davvero per rilanciare la squadra verso traguardi più prestigiosi? E' questa la domanda che maggiormente circola nei corridoi di Torino e Milano, sponda Juventus e Milan.
Si sa, quando arriva l'estate il desiderio più grande è quello di preparare il gran colpo, annebbiando magari la vista su obbiettivi meno proclamati ma forse più utili.

Caso Juventus: tutti danno per certo il colpo Amauri. Di sicuro un giocatore di indubbie qualità ma davvero serve uno come lui per fare il salto di qualità tanto aspettato? Di questo colpo potrebbero risentirne Trezeguet e Del Piero, ma soprattutto Iaquinta che già quest'anno fatica a stare sempre in silenzio e giocare quasi con il contagocce, mostrando grande professionalità. Nel fare la campagna acquisti al giorno d'oggi è molto complicato perchè bisogna trovare un punto di incontro tra il bilancio e il soddisfacimento dei tifosi oltre a quello dei calciatori stessi. Però forse oggi alla Juventus in primo luogo serve ben altro: ovvero rinforzare con giocatori affidabili e di qualità in reparti dove quest'anno si è sofferto molto come difesa e centrocampo.

Caso Milan: con l' acquisto di Ronaldinho in dirittura d'arrivo si fanno felici tifosi e dirigenti, forse meno qualche calciatore (vedi Seedorf). Ben vengano acquisti di qualità ma questo potrebbe essere un'arma a doppio taglio: perchè? Prima osservazione è che con Ronaldinho, il Milan tenderebbe ad investire meno per una prima punta di peso, magari puntando su qualche giocatore non di fama internazionale. Seconda osservazione è che i dirigenti rossoneri possano perdere di vista i veri problemi su cui mettere mano: un portiere di assoluto livello, riforzi in difesa soprattutto sulle fasce, oltre ad affiancare al centrocampo titolare pedine valide e non fantasmi come Gourcuff o Emerson.

Insomma, la qualità è sempre la benvenuta così come i campioni che la posseggono. Però si sa, alla qualità deve essere accompagnata la quantità altrimenti si rischia il tracollo sia economico ma soprattutto di risultati.

Un buon pasticcere crea prima la torta e poi pensa come addobbarla...magari con una ciliegina finale...

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CONVOCATO...PER ORA DALLA PANINI!

mercoledì 9 aprile 2008


Siamo entrati nei mesi cruciali che precedono l' Europeo e ciò che sbizzarrisce gli Italiani, appassionati e non, è provare o idealizzare una propria rosa della Nazionale che sarà protagonista in Austria e Svizzera. Mille moduli, mille nomi che circolano in continuazione tra il pubblico: un nome su tutti Alex Del Piero. Al ct Donadoni, come ha ribadito più volte, fanno piacere questi continui confronti purchè siano costruttivi e non avventati. La messa a punto della rosa si fa sempre più vicina così come la data ultima delle convocazioni ufficiali. Una curiosa e decisa posizione è stata presa dalla Panini, azienda di Modena famosa per le figurine delle varie competizioni ed ora impegnata in quella di "Uefa Euro 2008": Alex Del Piero convocato!

Scelta chiarita e giustificata dagli stessi capi dell' azienda, i quali sostengono di stabilire una sorta di lista guardando alle presenze in Nazionale e al rendimento dei singoli calciatori nei rispettivi club. L' augurio degli stessi è che la lista coincida con quella di Donadoni, sia per motivi di pubblicità e di marchandising ma anche per vedere Pinturicchio all' opera quest'estate.

L' auspicio dei tifosi è quello di vedere Del Piero protagonista all' Europeo al posto di taluni che sinceramente non hanno fatto di più, anzi, per meritarsi il posto. Perchè dispiacerebbe molto vedere sulla poltrona di casa propria, un giocatore prima di tutto in condizione e, inoltre, che ha qualità balistiche e umane come Del Piero. Una scelta che non va effettuata per riconoscenza, ma soltanto perchè è un giocatore valido come quelli già presenti in rosa e sicuri del posto e quindi meritevole dello stesso. Stuzzicate varie al CT con la pubblicazione di questo album e chissà se alla fine le due liste coincideranno...

Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 10:55 4 commenti    

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SPIDERMAN RETURNS

lunedì 7 aprile 2008


Tornato alla ribalta dalle poltrone della Rai, Walter Zenga ha sorpreso un pò tutti. Già, perchè questa è la sua prima esperienza da allenatore in Italia dopo le varie esperienze nel calcio estero e finora nessuna società aveva avuto il coraggio di affidargli la panchina per il suo carattere un pò esuberante che era proprio già da giocatore quando difendeva la porta dell' Inter. Tutto dimenticato, qualche sassolino dalla scarpa che emerge e che sta per essere tolto. Così Zenga si presenta al pubblico catanese e con un esordio esaltante ha rianimato gli stessi cuori dei tifosi nonchè dei calciatori stessi. Alla fine dei 90 minuti, i primi dell' Uomo Ragno Zenga, si nota sullo stesso volto del mister tanta emozione, sfociata in gioia e soddisfazione alla luce della prima vittoria meritata e convincente ottenuta sul Napoli.
Il Catania ora può vedere con un' altra chiave di lettura una possibile permanenza in Serie A, guardando ai prossimi incontri con maggiore serenità.
Merito di Zenga? E' lo stesso che ci tiene a precisare che il merito è tutto dei ragazzi, elogiandoli, e ringraziando la buona sorte. Beh, ad essere sinceri è presto trarre delle conclusioni, ma a fine campionato si potrà dire certamente di più dopo aver fatto le valutazioni necessarie.

E chissà...poter anche affermare che il Catania s'è salvato grazie a Zenga...o il contrario...
Non ci resta che fare un in bocca al lupo!

Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 11:03 2 commenti    

Etichette: calcio, Serie A

LA VALIGIA SUL LETTO E' QUELLA DI UN LUNGO VIAGGIO...

sabato 5 aprile 2008


La valigia è preparata e bella pronta per una nuova avventura. La destinazione è ancora tutta da decidere. E' questa l' atmosfera in casa Barcellona, protagonista Ronaldinho. Dopo aver appreso di dover star fermo 6 settimane per un problema all' adduttore, ora il Dinho internazionale potrà seguire con maggiore attenzione le voci di mercato che gli riguardano e magari intensificare gli incontri per decidere la sua migliore destinazione. Ecco il problema principale: dove vuole andare Ronaldinho? E soprattutto, a chi serve maggiormente tra le pretendenti?


Messo in preventivo che il brasiliano parte, tra i vari contatti e le varie cene formato incontri, emerge la posizione(già da tempo proclamata) predominante del Milan, il quale presidente ha molta voglia di costituire un tridente verdeoro tutto classe e fantasia (Kakà, Pato, Ronaldinho).

In una posizione più distaccata c'è l'Inter pigliatutto che, nell' anno del Centenario, vorrebbe mettere a segno il gran colpo e Ronaldinho farebbe comodo alla causa. Anche se potrebbe minare l' "armonia" già esistente nello spogliatoio soprattutto se rimane Mancini nel ruolo di allenatore.

Oltre alle milanesi, si fa avanti anche una certa Juventus capitanata da Buffon: ma in questo caso sarebbe un valore aggiunto il verde-oro. E' un'idea che stuzzica molto i tifosi ma tutto dipende dalla posizione finale raggiunta in Campionato.

Le piste estere invece portano come al solito al Chelsea, pista che comunque sembra molto raffreddata e al Manchester City, pista molto caldeggiata da Eriksson.

Tra conferme e smentite non ci resta che seguire il caso...

Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 14:34 2 commenti    

Etichette: calciomercato

Le solite chiacchiere, la solita morale

venerdì 4 aprile 2008

Le solite chiacchiere, la solita morale superflua, che eccede, che riempie le nostre menti stufe delle solite menzogne, delle solite colpevolizzazioni di personaggi che puntualmente, ogni volta che succede un tragica vicenda, si sostituiscono agli inquirenti, a coloro che indagano per conoscere la verità, i fatti reali. Eh sì perché in Italia siamo bravi, bravissimi a colpevolizzare, a fare processi mediatici, a puntare il dito su qualcuno, su qualcosa. Spesso è importante stare in silenzio, dare spazio al dolore evitando il frastuono, la bagarre; evitare le chicchiere tipiche dei salotti di cronaca, dei telegiornali di disinformazione che riempiono la nostra squallida televisione. La morte del povero Matteo è solo una tragica fatalità, differente dall'omicidio Raciti e di Gabriele Sandri. Dalla morte di Matteo si passa ai Rave party, alla morti del sabato sera, alla droga, all'alcol. Ma che cosa c'entra tutto questo?

Si facciano un esame di coscienza questi personaggi della disinformazione, questi re della morale, che gettano fango su una vicenda già dolorosa. Si deve insegnare ai ragazzi di 20-3o anni che la violenza è un male, come se non lo sapessero? Si cerca di trattare gli adulti come dei bambini quando è necessario che siano i bambini a essere trattati da adulti! Le buone maniere, l'etica, si insegnano negli asili, nelle scuole, non in televisione, non con i video.


Pubblicato da Michele Greco alle 17:57 0 commenti    

Etichette: Tragedie calcistiche

BABY PRODIGIO!


Che fosse una giovane promessa del calcio lo si sapeva. Che nel Barcellona, dopo i vari casi Messi, Iniesta e Giovani dos Santos giusto per citarne alcuni, avrebbe debuttato precocemente in prima squadra anche. Ma che Bojan Krkic, classe '87, entrasse di diritto come pedina quasi fondamentale del trio d'attacco blaugrana nessuno se lo sarebbe aspettato. Soprattutto quando la bagarre per un posto avviene con campioni del calibro di Eto'o, Henry, Messi e lo stesso Ronaldinho. Infatti, sembra che qualcuno di quelli citati prima, ad ogni partita, debbano far spazio alla stella spagnola creando malumori e soprattutto voci di mercato. Rijkaard ha deciso di puntare sul ragazzino e i risultati gli stanno dando ragione come nell'ultima apparizione in Champions League dove, anche se la squadra era apparsa appannata e molle, Bojan ha deciso la partita siglando la rete su assist di Henry. Questa rete è importante perchè lo porta ad essere il secondo goleador più giovane della storia della Champions League. Il ragazzo è già fondamentale: unico a fare movimento, unico a tenere palla. Un giocatore di assoluta prospettiva, che può crescere ancora e notevolmente ma, vedendolo così, sembra già molto ben inserito nel palcoscenico internazionale.

Un altro messaggio della campagna "il nuovo che avanza" arriva da Barcellona... forse qualche società nostrana dovrebbe seguire l'onda....

Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 12:42 1 commenti    

ENGLISH DOCET!

giovedì 3 aprile 2008


Dopo questi due giorni intensi di Champions League è tempo di esprimere le prime considerazioni. Che l' Inghilterra avesse un' impronta importante su questa edizione delle Champions League lo si era capito quando molto amaramente l'Arsenal prima, e il Liverpool poi, s' erano sbarazzate rispettivamente di Milan ed Inter. Il nuovo che avanza: è questo il messaggio che queste due squadre, insieme al Manchester United, vogliono dare all' intero mondo del calcio. In effetti fa un certo effetto vedere ragazzini appena maggiorenni o non ancora, giocare con una tale personalità e con una tale qualità tanto da sembrare calciatori affermati al top della loro carriera. Calciatori che hanno avuto la fortuna di avere tecnici coraggiosi che li hanno lanciati nel palcoscenico internazionale a soli 16 anni come ad esempio Cesc Fabregas , che ora è diventato il faro del centrocampo dell' Arsenal che un tempo era nelle mani di un certo Vieira. La cosa più affascinante che si è notata in queste due sere è come i club inglesi giochino sempre a ritmi altissimi, senza mai buttare la palla, e come soprattutto abbiano imparato a soffrire e a dar battaglia quando necessario. Tutto questo è merito dei grandi strateghi del calcio quali Wenger, Benitez, Ferguson, che hanno saputo dare quell' impronta tattica che in effetti di inglese ha ben poco: difese accorte, pressing asfissiante senza mai lasciare punti di riferimento in modo da riversarsi in fasi offensive suggestive e belle da vedere. Strategia tattica accompagnata dalle grandi giocate di buon gusto di campioni come Gerrard e C. Ronaldo che, in una frazione di secondo, in una manciata di minuti, illuminano lo scenario in misura maggiore dei fari dello stadio e che valgono da sole il prezzo del biglietto.

Insomma, si può affermare che il nuovo calcio inglese è non solo bello da vedere, ma soprattutto vincente e, per ora, privo di difetti.

Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 11:40 0 commenti    

Etichette: estero

ROMA CAPOCCIA...

mercoledì 2 aprile 2008


Roma capoccia...o meglio capocciona! Perchè una partita del genere, contro una squadra in salute e altrettanto forte come il Manchester United del futuro Pallone d'oro (tranne soprese derivanti da Euro 2008) Cristiano Ronaldo, era da mettere in preventivo. Si sa, quando si arriva a questo punto della stagione si vuole portare a casa tutto il possibile ma un celebre proverbio suggerisce: "chi troppo vuole nulla stringe". E direi che è proprio quello più azzeccato alla causa giallorossa. Certo, nel mondo del calcio, bisogna provare a vincere ogni partita ma arrivato ad un importante crocevia della stagione si deve anche guardare le potenzialità della propria squadra e farsi necessariamente due calcoli in testa. Rimonta scudetto o Champions? Folle cercare di fare entrambi perchè ci sarebbe il rischio più probabile di rimanere per l'ennesima volta con la Coppa Italia in mano. Quindi all' intero ambiente giallorosso suggerirei un efficace bagno di umiltà e di lasciar perdere, anche se a malincuore, il sogno Champions e di rituffarsi con tutte le proprie forze in un Campionato che ancora può dare qualche soddisfazione. Perchè nulla è ancora perso e la Roma ha le carte in regola per poter portare qualcosa a casa. La cosa fondamentale che deve essere fatta è quello di effettuare una scelta tra gli obbiettivi e spremerci tutte le forze. Altrimenti rimarrà sempre e solo una bella Roma...ma non vincente.

Se questo bagno di umiltà si fosse fatto prima, forse ora staremmo a parlare di una Roma capolista...chissà....

Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 12:04 2 commenti    

Etichette: Grandi sfide, Serie A

QUI SI FA LA RIVOLUZIONE!

martedì 1 aprile 2008


Tutti confermati, poi tutti traballanti, infine si salvi chi può...e chi riesce. E' questa l'aria che tira nell' intero ambiente rossonero dopo i clamorosi tonfi in campionato degli ultimi tempi, senza dimenticare quello incredibile del 4 marzo. Data che, a parer mio, ha concluso la stagione rossonera 2007-2008. Ebbene si, perchè diciamocelo chiaramente, calciatori che fino a qualche mese lottavano per la Champions League come possono trovare gli stimoli giusti e la tensione giusta lottando per un misero quarto posto (anche se fondamentale per rigiocare l'anno prossimo la Champions)? Le risposte a questa domanda arrivano con gli inserimenti di Pato e Paloschi, giovani di belle speranze che hanno voglia di dimostrare quanto valgono non avendo disputato ancora una stagione da protagonisti e non avendo soprattutto la pancia piena rispetto ai senatori. Questi inserimenti però diventano vani quando si assiste alle penose fasi difensive ed offensive dei terzini (soprattutto Oddo), alle passeggiate di Seedorf, alle dormite di Pirlo, agli sbadigli di Kaladze e alla testardaggine di Maldini che, pur volendolo dimostrare, non ha più lo smalto di un tempo. Ecco perchè, dopo l'ultima ridicola prestazione a San Siro, il Milan è entrato in panico e soprattutto ha preso in considerazione la cruda realtà della Coppa Uefa. Le partite diminuiscono e la condizione atletica è calata vistosamente, ovvia la cosa in quanto s'è deciso inspiegabilmente di arrivare al top della condizione a Dicembre invece che nei mesi cruciali di Aprile e Maggio. Tutti questi ingredienti portano ad una decisione drastica : ciclo da rifare. Ma la domanda più difficile a cui rispondere è : da dove cominciare?

L'unica cosa certa che si dovrebbe fare è quella di non rinnovare i contratti agli ultra trentenni e cercare giovani che hanno qualità ma soprattutto fame di vittorie e voglia di correre. Giovani accompagnati da grandi giocatori di cui fortunatamente il Milan dispone. E ovviamente come deciso dalla società, con Ancelotti in panchina. Anche se la firma non ce la metterei! Per questo finale di stagione, invece, non resta che sperare nell'uomo che può fare la differenza: Kakà.

Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 13:03 1 commenti    

Etichette: Serie A

Chi è quest'uomo?

sabato 29 marzo 2008

Chi è quest'uomo? Beh sarebbe bello scoprirlo: E' Davide Ballardini l'attuale tecnico del Cagliari, che sta tentando di salvare una squadra che, da 3 mesi, ha cambiato aspetto e soprattutto classifica. Adesso, con i 3 punti di penalizzazione restituiti, i tifosi possono veramente incominciare a sperare. Al Sant'Elia la squadra è praticamente imbattibile. In casa ha raccolto ben 16 punti mentre fuori solo 2. Da quando c'è Ballardini la squadra ha perso solo con Palermo, Siena e Catania. Ora il Cagliari è balzato al terzultimo posto con 28 punti!
Bel cammino verso la salvezza, una salvezza che non è più un miraggio. Ballardini potrebbe diventare l'uomo dell'anno, magari Cagliari gli dedicherà un monumento, una via della città, sempre che il miracolo s'avveri. La speranza, si sa, è sempre l'ultima a morire...

Auguri Ballardini!

Pubblicato da Michele Greco alle 12:47 0 commenti    

Etichette: Serie A

Zampazzito!

venerdì 21 marzo 2008


Allenatori che vanno, allenatori che vengono: il protagonista di quest'ennesima telenovela non poteva che essere il vulcanico presidente Zamparini. Manda via per l'ennesima volta Guidolin e richiama (ormai è una moda) il precedente tecnico Colantuono (esonerato dopo il 5-0 subito dalla Juve a dicembre). C'è di più: Zamparini non solo vuole esonerare Guidolin, a perfino aggiunto di volersene andare! Resta l'azionista di maggioranza ma cerca un presidente in grado di stare vicino alla squadra. "Sono il male del Palermo perché dico quello che penso" dice. Un mea culpa arrivato un po' in ritardo visto gli anni passati a esonerare, e poi a richiamare, allenatori. Un presidente troppo critico con la squadra e con tutti, un presidente troppo irritabile, che crea disequilibri alla squadra, poco fiducioso per essere un vero presidente. Dire ciò che si pensa spesso non è un bene!

Il Palermo ha bisogno di un altro presidente che sappia metabolizzare le sconfitte anche quando dietro ci sono sviste arbitrali, certo quando sono troppe però alzare un po' la voce non fa male. L'unica cosa è decidere a chi dare la colpa della sconfitta: alla squadra, all'arbitro o allenatore?

Zamparini dà la colpa all'arbitro però allo stesso tempo manda via Guidolin. Sinceramente non capisco.

Pubblicato da Michele Greco alle 12:29 2 commenti    

Due "arbitri" is mej che one!

venerdì 29 febbraio 2008

Le polemiche di queste settimane non sono finite e forse non finiranno mai. Oggi c'è stata una dichiarazione interessante del presidente juventino Cobolli Gigli che ha sottolineato la necessità di prendere provvedimenti seri per evitare altri "orrori" arbitrali ogni domenica che passa. La proposta riguarda l'inserimento di un secondo arbitro in campo che possa "prolungare la vista" ed evitare la svista. Gli arbitri devono essere messi in condizione di vedere bene tutto, questo è una missione impossibile ma magari potrebbe diventare fattibile se appunto gli occhi da due diventassero quattro. Poi con l'aiuto degli assistenti (che spesso e volentieri viene meno) il problema potrebbe, in parte, essere risolto.

Si eviterebbero, o meglio, si ridurrebbero domeniche d'infinite polemiche ed estenuanti discussioni sul rigore dubbio, che "si può dare", quello lampante e indiscutibile, che permettono a gente come Franco Ordine, Maurizio Pistocchi, Mosca ed altri, di sbraitare continuamente sulle poltrone di un Controcampo a dir poco tedioso.

Certo non si può non discutere sulla designazione di un Dondarini ancora sotto inchiesta che non solo non dà un rigore sacrosanto, ma per di più dà il vantaggio alla Juve!
Aiutiamo gli arbitri con provvedimenti seri, evitiamo poi inutili polemiche che tanto male fanno alla classe arbitrale, inseriamo i dispositivi tecnologici anche se penso che questi serviranno ben poco nel momento in cui, il direttore di gara, sente sulla propria pelle la responsabilità di evitare errori. Questa paura di sbagliare è direttamente proporzionale alle polemiche, più aumentano le polemiche maggiore sarà la paura di sbagliare maggiori possibilità d'errore ci saranno!

Tutti criticano nessuno propone, troppo facile così...

Pubblicato da Michele Greco alle 17:07 6 commenti    

Etichette: arbitri

"Mediaeroe"

sabato 9 febbraio 2008

Mario Balotelli (nella foto) è diventato il nuovo eroe del calcio italiano. Sì, in Italia, grazie ai nostri media televisivi e della carta stampata, è facile accollarsi addosso l'appellativo di "eroe" anche solo per un giorno o una settimana. Naturalmente non si sta mettendo in dubbio la bravura di questo 17enne nuovo talento interista, ma si sta solo evidenziando come in Italia si enfatizzi troppo l'avvenimento poco rilevante.

Certamente "SuperMario" avrà un grande futuro, ma questo certamente non è stato dimostrato dopo i due gol rifilati alla Juve nei quarti di Coppa Italia a Torino. Il primo gol è stato frutto di un'ingenuità difensiva di Birindelli che, scivolando (non si sa come) ha perso la marcatura del giovane attaccante che poi ha fatto gol.
Per quanto riguarda il secondo gol (sicuramente più significativo ma non per questo inevitabile) c'è da far notare (come tutti avranno avuto modo di vedere) la blanda e incomprensibile marcatura di Legrottaglie che, incredibilmente, fa girare in aria Balotelli. Per non parlare del gol alla Reggina su sciagurato retropassaggio del difensore amaranto.

Degno di nota è sicuramente il gol al torneo di Viareggio su rovesciata che ha dato la vittoria alla squadra nerazzurra.

Come si giustifica questo enorme accanimento mediatico a favore di un giovane ragazzo che, come ha detto lo stesso Mancini, deve ancora dimostrare tanto?
Forse questa è l'ennesima dimostrazione di come l'ambiente giornalistico sportivo italiano non sia poi così tanto efficiente!

Vabbè dai, del resto questo lo si sapeva già...

Pubblicato da Michele Greco alle 15:30 4 commenti    

Etichette: calcio

La "banda dei truffatori"

giovedì 7 febbraio 2008

Eh sì, è proprio il caso di dirlo: a Moratti è venuta voglia di parlare da un paio di anni a questa parte. Ultima uscita ai microfoni di Sky: "se non ci fosse stata quella banda di truffatori avremmo vinto pure lo scudetto del 2002". Questa è bella!

Si può dire tutto sulle vicende pro-Juve tranne questo. Quella domenica a Roma, l'Inter aveva l'Olimpico a favore. Ricordo benissimo che i laziali tifavano Inter ed erano circa 50.000! A tre giornate dalla fine l'Inter affrontò il Chievo, mentre la Juventus giocava a Piacenza: se al novantesimo minuto i nerazzurri avevano già le mani sul titolo vincendo al Bentegodi, mentre le inseguitrici permanevano sul pareggio, nei minuti di recupero le simultanee marcature di clivensi e torinesi portarono d'un colpo da 5 a solo 1 i punti di vantaggio dei milanesi. Le tre squadre arrivarono così all'ultima gara, il 5 maggio, in questa delicata situazione di classifica: Inter 69, Juventus 68, Roma 67. Poi sappiamo tutti come andò a finire...

Adesso mi dite dove sta il FURTO o LA TRUFFA di cui parla Moratti? Certo, ora con lo scandalo di calciopoli tutto ciò che ha conquistato la Juve è stato frutto di intrighi e di inganni tipici di un sistema "cupoliano"! Si guarda ai difetti altrui e si nascondono i propri, non si parla del patteggiamento di Lele Oriali circa il passaporto falso di Recoba, delle intercettazioni Telecom, di Guido Rossi e di un processo che ancora non ha prodotto condanne (tanto che Carraro detiene ancora cariche di vertice nel mondo pallonaro). Non mi sembrava proprio il caso di ritorare a quel fatidico 5 maggio. Anche perché i brutti ricordi, si sa, fanno sempre male!

Pubblicato da Michele Greco alle 22:41 1 commenti    

Etichette: calcio, calciopoli

Un calcio nei coglioni!

sabato 26 gennaio 2008

Carlo Petrini, ex calciatore, scrive un libro con un titolo forte ed eloquente ritornando sulle "porcate calciopoliane". Si punta il dito "non solo" su Moggi, si incentra l'attenzione sul fatto che i media raccontano ormai da diversi anni solo ciò che è meno rilevante. L'intervista è stata fatta da radiosherwood.

Petrini fa un riassunto del libro, rivelando aneddoti interessanti che i media cercano di mascherare per ovvi e discutibili motivi. L'intervista dura circa un quarto d'ora ma vi assicuro che vale la pena ascoltarla.

SI INVITA AD ASCOLTARE L'INTERVISTA!

Ascolta la 1 parte dell'intervista
Ascolta la 2 parte dell'intervista

Pubblicato da Michele Greco alle 17:41 1 commenti    

Etichette: Libri di Calcio

La fretta corre incontro alla disgrazia!

lunedì 21 gennaio 2008

I proverbi non sbagliano mai. Anche in questo caso non lo faranno: ne sono certo. Sì perché la Juve, per quanto riguarda la telenovela Tiago, sta procedendo con troppa fretta. Si parla di un suo imminente passaggio al Tottenham per 12 milioni e questo mi rattrista. Io sinceramente non l'ho visto giocare un match intero ma, a quanto pare, si dice che non si sia inserito bene nel gruppo. Facendo delle ricerche, ho capito che Tiago dà il meglio di sé quando gioca in un centrocampo formato da una linea a tre arretrata con un trequartista di ruolo. Essendo un centrocampista offensivo, e non di contenimento, il 26enne portoghese sarebbe ottimo nel ruolo di trequartista offensivo appunto. Il progetto iniziale riguardava questo tipo di schema che Ranieri non ha mai adottato. A questo punto una domanda sorge spontanea: come mai il tecnico Juventino non ha mai adottato questo metodo, pur volendo fortemente il centrocampista ex Lione? L'idea di un centrocampo più equilibrato, con una linea a quattro, ha convinto Ranieri. A questo punto sono nati i problemi di Tiago che ha trovato difficoltà ad ambientarsi. Il problema quindi riguarderebbe, a mio avviso, una cattiva gestione del giocatore piuttosto che una difficoltà di ambientamento. La Juve invece sta cercando "frettolosamente" di cedere il giocatore rischiando di riproporre l'ennesimo caso-Henry (che dopo il 1999 fece le fortune dell'Arsenal). Ranieri affermò, circa un mese fa, che anche Platini e Zidane ebbero difficoltà di inserimento all'epoca, ma poi tutto cambiò. Perché non cambiare schema per un paio di partite e constatare effettivamente quanto vale questo giocatore?

La Juve in questo inizio di 2008 sta faticando proprio a centrocampo dove, per esempio ieri con la Sampdoria, si proponevano odiosi lanci lunghi da metà campo invece che fraseggi sulle fasce o magari inserimenti centrali.

Io sfrutterei fino a giugno Tiago, perché sono più che convinto delle qualità del giocatore e sono ancora più sicuro che, cedendolo, si andrebbe incontro all'ennesima beffa tipica di una dirigenza, e di un allenatore, un po' troppo frettolosi...

Pubblicato da Michele Greco alle 15:11 2 commenti    

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