Il nostro blog presto si sposterà su un'altra piattaforma, per questo motivo l'aggiornamento è stato rallentato. Ci scusiamo con i nostri lettori, ma vale la pena aspettare.
Grazie Diariocalcistico.com
Traslochiamo!
giovedì 21 agosto 2008
Pubblicato da Michele Greco alle 11:37 0 commenti
La rivoluzione silenziosa!
venerdì 8 agosto 2008
È quella attuata da lui, Mourinho, l'uomo che si fa chiamare "special one", chissà cosa abbia di speciale poi...
Lui col suo sguardo un po' intrigante, a volte prepotente. Lui che meglio di tutti incarna il "superuomo" della filosofia nietzschiana, ha saputo subito prendere in mano il comando di una squadra che spesso ha sofferto della mancanza di un uomo guida, con ruoli diciamo, manageriali!
Troppo forse, troppo schietto, forse poco rispettoso dei suoi colleghi, poco amato per questa sua arroganza gratuita, questo suo parlare sempre sopra le righe, contro tutto e tutti. Questa mattina Mihajlovic l'ha attaccato pesantemente, parlando di una "pulizia" totale della squadra dai "manciniani"! Un commento forte, soprattutto veritiero.
Una rivoluzione "silenziosa", pochi ne hanno parlato, forse perché ovviamente era inevitabile che fosse Mancini e la sua truppa il capro espiatorio di chissà quale disfatta. Allenamenti a porte chiuse, parole forti contro i suoi colleghi e tanto altro. L'ultima frecciata è stata riservata a Scolari, che aveva parlato di Mourinho come un uomo arrogante. L'allenatore di Setubal ha risposto con un'affermazione delle sue: "lo fanno per pubblicità, parlare di Mourinho oggi significa stare in prima pagina". Che modestia quest'uomo, che umiltà (sarcasticamente parlando).
Bisogna dimostrare di essere grandi sul campo, non con le parole. Certo non sarà difficile vincere qualcosa con questa Inter dall'organico infinito, dei mille campioni. Mancini effettivamente costruì lui una squadra che qualcosa a casa ha portato, lo "special" la ritrova, anzi la sfoltisce, pretende giocatori targati Portogallo (vedi Quaresma e Tiago) facendo fuori i discepoli del Mancio: vedremo se lo special one riuscirà a rinforzare il suo appellativo o, al contrario, a trasformarsi in uno "special flop"...
Pubblicato da Michele Greco alle 15:16 0 commenti
...almeno nel calcio
venerdì 1 agosto 2008
Il campionato del sud, il campionato del "tutto e possibile", semplicemente il campionato più bello del mondo: il nostro, quello italiano, di serie A. Il bello è appunto la presenza forte del sud con ben 6 squadre, certo non di primissimo livello ma pur sempre nella massima serie. Posso affermare con un pizzico di soddisfazione, che la "questione meridionale" almeno nel calcio non esiste, almeno nel calcio il divario Nord-Sud è infinitesimo, impercettibile. Sei squadre, sei tifoserie, diverse emozioni e diversi anche gli obiettivi, quelli del Napoli e del Palermo che puntano sicuramente a un posto in Europa, altrettanto diversi gli obiettivi per Lecce, Cagliari, Reggina e Catania che vuoi per motivi economici, vuoi per motivi di organico, non possono che puntare all'obiettivo della salvezza sicura. Certo, è ovvio, nel calcio, si sa, non si deve dare mai nulla per scontato, ma la realtà dei fatti è questa. Bisogna solo essere fieri del fatto che comunque le disparità, le disugualglianze, sono livellate almeno nella teoria, diversa è la situzione nella pratica, dove i diritti tv sono sempre ineguali. Ma qui entra in gioco l'economia, gli interessi, e in questo mondo le regole del gioco sono diverse, chi le detta sono sempre coloro che detengono il potere.
Noi ci accontentiamo delle emozioni, dei gol, della tattica, dei big match, anche perché sarebbe insensato pensare di risolvere problemi irrisolvibili. Ci accontentiamo di osservare che il sud almeno a livello calcistico è presente, e questo non può che rinvigorirci, il resto ormai conta relativamente. Speriamo solo che sia un campionato coinvolgente, di poca moviola, di tanti gol, avvincente fino all'ultimo, un campionato del "tutto è possibile" anche se poi alla fine una certezza c'è sempre: a vincere saranno sempre gli stessi, ovvio senza il cambiamento c'è solo la monotonia.
Pubblicato da Michele Greco alle 15:31 0 commenti
Un anno!: tanti auguri Diariocalcistico
mercoledì 30 luglio 2008
Un anno fa nasceva Diartiocalcistico, un blog interamente dedicato al mondo del pallone. Tutti ne parlano, è lo sport più famoso e seguito del mondo, quello che insieme ad altri, tanto ti emoziona, tanto ti fa parlare. Noi di Diariocalcistico abbiamo parlato tanto di calcio in un anno, con più di 70 post, con tanti commenti e tanta partecipazione da parte dei nostri lettori. In alcuni periodi il blog è stato involontariamente "trascurato" per vari motivi, cercheremo in questo nuovo anno di calcio, di evitare questa piccola "défaillance". Cercheremo di migliorare l'aggiornamento che sicuramente non sarà giornaliero anche perché di calcio, non si può parlare tutti i giorni. Cercheremo di lavorare tanto sulle iniziative, sulla collaborazione e sui rapporti con i nostri lettori. Insomma cercheremo di impegnarci di più, anche perché dopo questo primo anno di esperienza ci siamo accorti che il progetto è interessante, va curato, va difeso.
Pubblicato da Michele Greco alle 21:48 2 commenti
Il fiato ultras sul collo della società!
martedì 1 luglio 2008
Chi comanda sono loro non i dirigenti, non i vertici, non il presidente o l'amministratore delegato e nemmeno il direttore sportivo: decidono i tifosi, gli abbonati li chiamano. Prendo in esame il caso Stankovic: il giocatore non rientra nei piani di Mourinho, l'Inter di conseguenza deve cederlo. Il serbo non vuole l'estero perché la famiglia si trova bene in Italia. La Juve, o meglio Ranieri, lo vorrebbe, insieme a Xabi Alonso per cercare di rinforzare un centrocampo che comunque è già interessante. Il nodo fondamentale della questione riguarda la posizione della tifoseria che non accetta il trasferimento del serbo, perché, in quanto interista, non riservava parole dolci alla causa bianconera ai tempi della famigerata calciopoli. Così come non riservava parole dolci durante la vittoria dello scudetto fantasma tre anni fa, dello scudetto "piuma" dell'anno scorso e dello "scudetto-tremore" di quest'anno. Giustamente, io direi, non potevano certo piangere i giocatori interisti dopo le varie vicende, così come non ha pianto il mercenario Ibrahimovic e il "senza sale" Vieira. I tifosi juventini del resto stanno diventando veri moralisti e cercano ormai di porre un serio "blocco interista". L'odio, diciamo così, è giustificato ma, allo stesso tempo è giustificato il comportamento di Stankovic che è un calciatore. Un calciatore appunto, e, in quanto tale, veste una determinata maglia oggi e un'altra magari domani, e non si può pretendere che debba stare zitto e non fare gli interessi della propria squadra. Penso che il veto dei tifosi a un suo possibile trasferimento in bianconero sia fuori luogo, ingiustificato. Penso invece che Stankovic sia un ottimo giocatore utile al centrocampo juventino che dovrà ormai sostituire "l'anziano" Nedved. Lui potrebbe essere il sostituto ideale.
La voce dei tifosi è importante certo, ma le esigenze societarie vanno oltre rispetto agli appigli di fede. Alla Juve probabilmente non è così, la dirigenza viene dopo l'esigenza dell'abbonato, la campagna acquisti pure, e nemmeno si perde il tempo a specificare il perché dell'acquisto così si tenterebbe magari di far cambiare punto di vista.
L'opinione dei tifosi è un'opinione importante dice il presidente Cobolli Gigli ma forse alla Juve, per via della sua storia e non solo, conta solo quella, peccato...
Pubblicato da Michele Greco alle 12:44 1 commenti
Etichette: calcio, calciomercato, Serie A
La tempesta del dubbio!
venerdì 27 giugno 2008
Con questa frase Giuseppe Mazzini nel 1936 apostrofava il suo momento e quello che attraversava l'Italia dopo i fallimenti dei moti rivoluzionari. Le sue idee lentamente si dissolvevano, ma la forze stessa della sua dottrina riusciva a convincerlo sempre più che quelle idee erano le più adatte, quella era la strada da seguire. Vi chiederete: ma cosa c'entra tutto questo con il calcio? Faccio riferimento a questa frase perché sottolinea al meglio il mio stato d'animo di fronte al ritorno di Lippi sulla panchina della nazionale. Forse qualcuno, o forse la maggior parte dei lettori di Diariocalcistico, non saranno d'accordo, ma io non amo i ritorni al passato, non amo i tentativi di riapertura di vecchi cicli, non amo la nostalgia del passato. Ovviamente, non ho amato Donadoni, il suo lavoro, le sue convocazioni, le sue tattiche, non ho amato nulla di questa avventura europea. (Questo spiega il perché dei pochissimi post dedicati all'europeo di calcio).
Ma il punto non è questo: penso che tutti gli amanti del calcio abbiano visto e notato le difficoltà della nostra nazionale, sterile in attacco, imprecisa a centrocampo, ottima solo in difesa. Non c'è Lippi che tenga alla pessima figura dei nostri ragazzi, che portavano sulle loro spalle il fardello dell'essere "campioni del mondo" proprio grazie al ct di Viareggio. Non sopporto i ritorni perché non portano bene, non sopporto i ritorni perché, come quando ti innamori per la prima volta, dopo, quando il tempo passa inesorabilmente, non provi più le stesse sensazioni, le stesse emozioni.
Non sono contento di Lippi perché con lui abbiamo già vinto, quando ho saputo del suo ritorno non mi sono emozionato, anzi...
Cambiare non significa tornare indietro, tornare indietro non significa rivincere. Berlino fa parte del passato, forse quelle emozioni le ritroveremo o forse no. I protagonisti non saranno gli stessi, lo stesso clima e lo stesso ambiente non si riproporranno mai. Sono pessimista nei confronti degli "amarcord" perché sono come le minestre preriscaldate. Amo la novità, vorrei lo sconvolgimento, l'originalità. Mi sarebbe piaciuto semplicemente un altro allenatore, un altro nome, magari Capello, Ancellotti, Prandelli. Certo, non sarebbero mai potuti arrivare per via dei contratti che hanno con i loro club, ma faccio dei nomi giusto per non subire magari le critiche di chi dice: "sì ti lamenti, ma cosa proponi?"
Mi piace il nuovo perché mi dà emozione, il vecchio mi rattrista...
Pubblicato da Michele Greco alle 15:45 0 commenti
"E DI QUELLA GENTE CHE TI CREDE ANCORA UN MITO, NON TE NE IMPORTA NIENTE?"
venerdì 20 giugno 2008
Mix di tattiche, notti insonne, allenatori che cercano di trovare quello spiraglio per affondare l'avversario magari snaturandone il gioco stesso della squadra, il motivo per cui utilizzare determinati giocatori al posto di altri che nell'insieme risulteranno tremendamente azzeccati o abulici al massimo. Ore di lavoro sotto il sole, miliardi di energie spese nel giro di poco tempo ma a volte il lavoro paga e ci si ritrova a difendere la propria patria in una competizione mondiale ed europea.
Il calcio è un bellissimo insieme di valori che purtroppo pochi sono in grado di leggere: unione, apprezzamento del lavoro quotidiano, cuore, sudore, orgoglio che mai deve tramontare, gloria, voglia di non mollare mai nemmeno davanti alle più brutte disgrazie, dimostrare che si è sempre vivi, serenità, convinzione nei propri mezzi, aiutare il prossimo, apprezzare le persone con cui si lavora ed anche quel pizzico di fantasia che non guasta mai.
Quell' aiutarsi l'un l'altro, quella coesione che esplode nella gioia di portare a termine un risultato, quel pensare positivo sempre e comunque che accende la luce nelle partite importanti, quelle decisive dove l'equilibrio è totale e soltanto una grande giocata può stabilire il vincitore ed il perdente. Quella serenità che permette di dare di più quando tutto sembra crollare e ci si trova nell' ombra, si guarda lassù sapendo che il meglio arriverà, si guarda tutti con un sorriso beffardo perchè si ha nelle proprie mani la convinzione che l' obbiettivo verrà raggiunto a tutti i costi, magari sudando qualche giorno in più.
E' questo il mix di valori che differenzia una grande squadra da una buona squadra: non sono i giochetti, i tacchi, l'esultanza particolare ma l' entrare in campo come una famiglia, pronti a lottare l'un l'altro fin quando il gong finale non suonerà. Ed a quel punto non interessa se si è vinti o vincitori, l'importante è aver dato più del massimo ed esserlo tutti insieme....sempre con quel sorriso che contraddistingue l' essere positivo!
L'esempio che meglio racchiude quest'idea è Clarence Seedorf: un giocatore umile, che mai esagera, pensa sempre al meglio, a volte ci riesce, a volte no, ma è sempre lì a dare il massimo e sempre lì al momento di subire critiche. Un uomo che non drammatizza i momenti buii e che sfocia nel pianto nei momenti delle vittorie, dove si capisce quanti sacrifici si sono fatti e si ringrazia tutte le persone che non hanno mai smesso di crederci.
Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 01:36 1 commenti
Etichette: calcio, euro 2008, Grandi Campioni, nazionale
E SI PARTE...!
sabato 7 giugno 2008
Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 15:44 2 commenti
Che ce frega del francese noi c'avemo Fabio-Gol!
martedì 3 giugno 2008
Era lo slogan dei romanisti, che si godevano Totti e prendevano in giro i laziali, era lo slogan di chi crede che il nome sia tutto! Totti: un nome, una garanzia, altrettanto David Trezeguet: un nome, un gol! Lui è la Juve, insieme a Buffon, Alex Del Piero, Nedved. Ma oggi cosa leggi? "Trezeguet, sirene spagnole", "Con 25 mln di euro si può fare". Certo, sono voci di mercato, non sono preoccupanti (anche se c'è sempre un fondo di verità), ma la notizia non è questa, ovviamente, la notizia sta nel nome del suo probabile futuro: FABIO QUAGLIARELLA, avete capito bene, certo. L'attaccante napoletano dell'Udinese!
Ricapitolando, la Juve chiaramente, se arrivassero bei quattrini, ci potrebbe pensare. Il problema è che la società cosa fa: vende Trezeguet, guadagna quello che c'è da percepire, e successivamente prende Quagliarella, non Eto'o eh, Quagliarella. A 31 anni ormai David ha dato, certo, ma quanto ha dato: 115 gol in 187 presenze con la maglia juventina, detiene la più alta media-gol dai tempi di Nordhal, l'attaccante del Milan degli anni '50, con gli altri attaccanti più forti della storia recente della Serie A (Batistuta, Van Basten e Shevchenko). Per una singolare coincidenza sono tutti e quattro a quota 0,61 !. Rispetto agli altri però, c'è un particolare che pone Trezeguet in una posizione privilegiata: un praticamente inesistente contributo di reti realizzate dal dischetto del calcio di rigore (appena 5 su 115). L'ideale sostituto è Quagliarella? Huntelaar? Amauri? (altro gioiellino fresco fresco, per cui si sono spesi ben 22 mln di euro più Nocerino e Lanzafame). Incredibile; ai tempi di Moggi queste trattative sarebbero state barzellette, favole. Sì certo, è una notizia di calciomercato e, in quanto tale, deve essere vagliata, sono idee di chi lavora con il mercato: ma c'è sempre un fondo di verità. Per sostituire 20 gol sicuri ogni anno, devi prendere il campione, il nome, il pezzo da novanta, le stelle, perché è di stelle che stiamo parlando.
Che ce frega del francesce noi c'avemo Fabio-Gol!: sarà il nuovo slogan del tifo bianconero o sarà solo una mia ispirazione, una mia pazza idea? Spero per la seconda...
Pubblicato da Michele Greco alle 23:10 1 commenti
Etichette: calcio, calciomercato, Grandi Campioni, Serie A
DOMENECH:L'ALLENATORE NEL PALLONE
domenica 1 giugno 2008
Da tempo avevo pensato a un qualcosa che sottolineasse l'aspetto bizzarro, un po' singolare, di Domenech. "L'allenatore nel pallone" mi sembrava l'affermazione più azzeccata, quella più lampante. Sì, perché ormai si sapeva dello scarsissimo feeling con David Trezeguet, ma lasciare a casa Mexes, Escudè, Diarra (del Bordeaux), e soprattutto la stella Flamini, è varamente pazzesco, fuori da ogni logica.
Ecco allora in esclusiva sul nostro blog la foto divertente di un Domenech in versione Lino Banfi.
Chissà che Banfi non faccia meglio sulla panchina della Francia...
Voi che ne pensate??
PS: Naturalmente questo fotomontaggio potrebbe essere esteso anche al nostro caro ct Donadoni (che lascia a casa Inzaghi per Quagliarella) e soprattutto a Luis Aragonés (che lascia a casa, ancora più incredibilmente, Raul!)
Pubblicato da Michele Greco alle 19:45 0 commenti
Moratti: roba da matti!
venerdì 30 maggio 2008
Era nell’aria, qualcuno se lo aspettava, altri invece no, eppure è successo: Mancio via arriva Mou Mou,"the special One" l'allenatore dal cappottino grigio che si ritiene il numero 1 al mondo. Ma perché? Ah sì per quell’undici marzo, quando disse: “a fine stagione me ne vado”. Ma poi lui smentì, Massimino pure, Oriali e il vice Mihajlovic anche, Zanetti e compagni altrettanto. Ma poi? Poi arrivò lo scudetto e, come da copione, il colpo di scena a cui Moratti spesso ci ha abituato. Non è mai successo che un allenatore venisse esonerato dopo aver vinto uno scudetto; anche questo è un record! Mancini adesso si ribella e forse qualcuno, come me, pensa che sia normale. Certo è stata una parentesi quella "manciniana" non proprio esaltante anche se il tecnico è riuscito a ricucire il tricolore sulla maglia nerazzurra. È anche vero che non è stato poi così complicato, visto l'andamento dei campionati e le note vicende (uno scudetto a tavolino, uno praticamente senza avversari e un altro vinto in extremis per grazia di San Zlatan).
Quell'undici marzo è costato caro a Mancini, l'Inter dopo quella notte incomincia un periodo nero, di crisi. Uno scudetto che sembrava vinto già a dicembre, compromesso a marzo e addirittura quasi perso a maggio. Poi arrivò Ibra e salvò tutti e, come sempre, tolse le castagne dal fuoco dando il via alla festa.
Adesso Mancini si lamenta, sbraita, minaccia tutto lo staff per via dell'abuso di "vicende false". Il petroliere si contiene, intanto chiama Mourinho, lo pagherà e continuerà a farlo anche con l'allenatore di Jesi (ben 24 mln di euro). Ne valeva la pena? A mio avviso no; forse quell'undici marzo costerà caro più a Moratti, e alla sua Inter, che al Mancio, chissà...
Pubblicato da Michele Greco alle 23:31 2 commenti
La formazione "sorpresa" di questo campionato!
domenica 25 maggio 2008
L'idea era nell'aria già da tempo, volevamo selezionare un gruppo di giocatori che hanno sicuramente contraddistinto questo campionato. Sono tanti, purtroppo dobbiamo sceglierne solo undici e, ovviamente, non riusciremo a mettere d'accordo tutti. Il migliore dei portieri è stato a nostro avviso Frey della Fiorentina, decisivo più che mai negli incontri che contavano. In difesa avevamo un po' di dubbi ma alla fine abbiamo scelto Panucci come miglior terzino, lui che è l'anima della Roma insieme a Totti e de Rossi, poi Chiellini e Gamberini (entrambi fondamentali nelle rispettive squadre). Il centrale viola non è stato convocato per gli europei, scelta alquanto discutibile, visto che Donadoni gli ha preferito Barzagli (che ha disputato un campionato non a grandissimi livelli). Su Chiellini penso che non ci siano dubbi, ha avuto un rendimento sempre ad alti livelli. Poi come terzino di sinistra Vargas, gioiello del Catania, oggetto dei desideri di grande squadre. A centrocampo Maggio, anche lui fuori dalla lista dei ventitré di Donadoni, Hamsik, Inler e Montolivo. In attacco le sorprese, semmai ci fossero stati dei dubbi, Del Piero e Borriello, quaranta gol in due!
Abbiamo tralasciato Giovinco, Balotelli, Pato ed altri per magari proporli la prossima stagione.
Ovviamente si accettano commenti, critiche e soluzioni alternative per magari discutere sulla formazione-sorpresa dell'anno!
Pubblicato da Michele Greco alle 22:38 5 commenti
Etichette: iniziative Diariocalcistico
A VINCERE NON E' CHE SONO SEMPRE I MIGLIORI...
venerdì 23 maggio 2008
Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 01:06 5 commenti
IL REDUCE DEL '99...MAI DOMO!
mercoledì 21 maggio 2008
Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 01:01 5 commenti
Etichette: calcio, calciomercato, Grandi Campioni, Serie A
Moratti: da muto a loquace!
martedì 20 maggio 2008
Come per magia è diventato spiritoso, sempre sulla battuta, prima detta, poi smentita, poi ridetta. È il nuovo volto del presidente interista Massimo Moratti, che da un paio di anni a questa parte è diventato un po’ "Moggiano", chiacchierone, quasi logorroico, lui che era sempre abituato a stare in silenzio, muto perché non aveva poi granché da dire. Ora parla e sparla, già ora è vincente, ora gode e può permettersi dichiarazioni pungenti, che vere o false che siano sono pur sempre dichiarazioni di un uomo pienamente trasformato. “A Roma ci mandiamo i ragazzini!” ha detto, beh vedremo se manterrà la promessa, come se avesse stravinto uno scudetto chissà con quanto distacco, eppure la Roma era lì, per 45 minuti era campione d’Italia, e chissà quante volte gli sarà passato in mente il 5 maggio, poi è entrato il “genio” (così lo chiamano da quelle parti) che ha risolto tutto, per l’ennesima volta. Forse se ci fosse stato nel periodo precedente sarebbe andata in maniera diversa. Il fatto è che la Roma senza Totti rimane pur sempre la Roma, l’Inter invece no, ha sempre bisogno del suo “genio”. “Abbiamo battuto l’Italia intera!” ma che significa? Che qualcuno gufava l’Inter? Forse la maggior parte dell’Italia gufava perché magari pensava che lo meritasse più la Roma, tutto qui. E poi il colpo di scena è sempre interessante, gli anni passati ci hanno abituato a questo. In silenzio per una settimana, poi dopo il boom, ed ecco a voi il loquace Moratti, si permette il lusso di fare il brioso, il divertente, lui che era abituato a stare zitto. Beh d’altronde nella vita si cambia, in meglio, in peggio, dipende dai meccanismi, dipende da quanta importanza acquisti, e l’importanza, il successo sono fattori primari di cambiamento. Alla fine contano gli episodi, a favore o contro che siano sono pur sempre episodi che cambiano il corso del campionato e, per quanto riguarda quest’anno, l’Inter è stata senza dubbio più fortunata. Ma questo non significa che non l’abbia meritato, nel calcio gli episodi contano, è bello anche per questo altrimenti, se tutto fosse perfetto, non ci sarebbe tutto questo prestigio. I toni invece devono essere ovviamente più pacati, perché è attorno al tono che ruota la sportività, non che Moratti non sia sportivo, però effettivamente da quando non sogna più bianconero la parola gli è tornata, più pungente che mai, ha acquistato un po’ di presuntuosità, forse avrà preso un po’ di consigli da Moggi e Giraudo, suoi grandi amici, tanto che volle fortemente l’ex dg juventino all’Inter, menomale che subito arrivò Calciopoli, menomale...
Pubblicato da Michele Greco alle 16:31 0 commenti
Pinturicchio e Fantantonio: tutti e due insieme, appassionatamente
domenica 18 maggio 2008
Il campionato è agli sgoccioli e proprio per questo c'è un po' di tristezza. Eh sì, perché non potremo più gustarci le loro prodezze, la loro classe, il loro genio, la loro consacrazione. Ma forse un'altra occasione ci sarebbe: portarli entrambi all'europeo! Chi più di questi due merita l'europeo? Chi meglio di loro due potrebbe regalare all'Italia l'ennesima gioia? Ieri ci hanno illuminato ancora, il capitano juventino ha raggiunto quota 21 gol, "fantantonio" ha regalato ai suoi tifosi l'ennesima emozione (pur sbagliando un rigore). Non servirebbero altre parole per descrivere il loro momento di grazia, il loro benessere interiore, basta osservarli in campo quando giocano, quando per 90 minuti indossano le vesti dei supereroi, come nei cartoni, quando Holly sembrava Maradona e Benji Dino Zoff. Ma loro non sono un cartone, loro sono una realtà. È inutile dubitare ancora di uno dei due, all'europeo devono andarci entrambi, lo dimostrano chiaramente i numeri: 21 gol come nella stagione 97/98 per Pinturicchio, 10 per Fantantonio che ha fatto meglio solo nella stagione 2003/2004 quando, in 33 gare, segnò 14 gol. Ormai il tempo dei numeri è finito l'ultima parola spetta solo al ct Donadoni.
Certo, per quanto riguarda Cassano, un po' di rischi ci sarebbero per via del suo comportamento talvolta turbolento, ma questi sono discorsi affrettati.
Possiamo solo aspettare, ma intanto li immaginiamo già all'europeo tutti e due insieme, appassionatamente.
Pubblicato da Michele Greco alle 01:43 1 commenti
Questo strano, stranissimo gioco del calcio.
lunedì 12 maggio 2008
Forse qualcuno se lo aspettava, la maggior parte sicuramente no. Doveva essere una festa, un qualcosa di straordinario, una riconferma della forza della squadra di Mancini, del suo strapotere. Perfino Spalletti aveva un po’ scaramanticamente gettato la spugna parlando di possibile avvicinamento in termini percentuali (1% Roma, 99% Inter) e invece...
Invece è successo che la “legge del pallone tondo” s’è riconfermata, ha dimostrato che la scienza esatta non è applicabile al calcio, niente è certezza quando si ha a che fare col mondo pallonaro.
Ma il calcio è ancora più bello perché è spesso legato alla concomitanza, alla coincidenza: nell’ultima giornata c’è Parma-Inter e Catania-Roma, quattro squadre per due obiettivi: scudetto e salvezza. Sarà una domenica al cardiopalmo, alcuni gioiranno altri no, chissà chi...
La Roma deve vincere e sperare, non sarà facile contro un Catania che avrà il pubblico come dodicesimo uomo in campo. L’Inter andrà a Parma con due obiettivi: vincere lo scudetto e mandare in B gli emiliani di Cuper. Sì prorio lui, Hector, l’uomo del cinque maggio, l’uomo della disfatta, è proprio questa la casualità, la coincidenza che sembra nascondersi sotto le magliette interiste! Il suo nome risuona nelle menti di tutti i tifosi, echeggia fastidiosamente anche nella testa di Moratti come un incubo che si ripete. Come andrà a finire? Lo sapremo tra circa una settimana...
Pubblicato da Michele Greco alle 16:30 1 commenti
Etichette: Serie A
Ronaldo: chiaro esempio di uno scempio!
venerdì 9 maggio 2008
Ennesimo processo, ennesima spettacolarizzazione del nulla, dell'effimero, di ciò che non è notizia ma che, purtroppo, primeggia sulle pagine dei quotidiani cartacei, televisivi e on-line. "Ronaldo va con i trans", "è stato denunciato da un suo ex procuratore", "Ronaldo è stato lasciato dalla ragazza"; tutto fa brodo. Si sottolinea l'aspetto che ha poca rilevanza con il calcio e che è più legato all'orrido mondo del gossip. "Sport Mediaset" addirittura dedica mezze home page alle belle "muse" del pallone, mogli e fidanzate nude dei famosi calciatori. Il mondo del calcio sta subendo sempre più la spettacolarizzazione da parte del giornalismo moderno. Il calcio, per il regno dell'audience, sta diventano il bersaglio privilegiato, il prodotto d'alto pregio. Ma a chi può interessare che Ronaldo vada con dei trans? Ma che legame può avere questa notizia con gli appassionati che ogni giorno sfogliano le pagine dei quotidiani sportivi? Forse sarebbe più interessante conoscere magari i tempi di recupero del ginocchio, il suo stato di salute, se la sua carriera sia a rischio; questo interessa ai tifosi, no le baggianate!
Una carriera stupenda quella del fenomeno fatti di tocchi di classe, di gol, di vittorie ma, ahimè, anche di infortuni gravi, ultimo quello del 13 febbraio contro il Livorno. Una carriera a rischio, tristemente condizionata da quelle ginocchia gracili.
Si tenta di infangare la vita di una persona, che si ritrova a dover pagare caro il fatto di essere famosa. È questo l'obiettivo della televisione moderna, del giornalismo contemporaneo. Ma noi cerchiamo di dissentire da tutto ciò, vogliamo prendere le distanze da un'informazione che mira alla spettacolarizzazione della notizia, vogliamo denunciare questi meccanismi assurdi.
A me, e a tutti coloro che amano il calcio, Ronaldo piace ricordarlo così:
Pubblicato da Michele Greco alle 23:44 2 commenti
Etichette: Grandi Campioni
ROSSO DI SERA...A MOSCA SI SPERA!
mercoledì 30 aprile 2008
Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 11:56 1 commenti
L'uomo che ride...
martedì 29 aprile 2008
Oltre ad essere il titolo di un romanzo di Victor Hugo, “l’uomo che ride” è la frase che meglio si affianca all’immagine dell’attuale Roberto Mancini. L’uomo, l’allenatore, il personaggio che dopo anni di “anonimato calcistico” è riuscito a rispolverare il significato della parola “Inter”. Questa non è una provocazione, è una semplice e concisa constatazione, indiscutibilmente veritiera. Nessuno meglio di lui ha fatto “rinascere” l’Inter. Secondo, a mio avviso solo al grande Herrera, è l’uomo più “azzeccato” dell’era Morattiana., dopo anni di rivoluzioni panchinare, da Tardelli a Lippi, da Cuper a Lucescu senza dimenticare Gigi Simoni. Ora si dovrebbe vincere il 16° titolo (la matematica ci obbliga ad usare il condizionale) anche perché l’Inter è più forte, lo merita più della Roma, una Roma affogata nel mare della Champions, che, comunque, ha espresso un miglior gioco di squadra ma che, paradossalmente, è stata meno cinica nel chiudere le partite decisive. Mancini con il suo stile, tipicamente Copp’italiano, si trasforma, lentamente acquista quel briciolo di antipatia tipica dell’essere vincente. Ride, gode, assapora la vicina vittoria, come un gatto che da lontano annusa l’odore del pesce. Mancini, uno dei pochi allenatori che, quando c’è da parlare, parla e punge e fa bene. Grande da giocatore, altrettanto da allenatore; certo un po’ fortunato nell’avere una squadra di questi livelli, ma comunque bravo a creare una squadra, un gruppo, qualcosa di astratto e impensabile nelle precedenti annate; altro che Moggiopoli e maledizioni.
Pubblicato da Michele Greco alle 10:14 3 commenti
SUPERPIPPO...EUROPEO?
lunedì 28 aprile 2008
Dalla prima stagione in Serie A ad oggi ne sono passate di coppe e scudetti, ma la fame di Filippo Inzaghi, alias Superpippo, è sempre insaziabile. A 34 anni,quasi 35, è lui ancora il bomber più prolifico, sempre più in forma e sempre più in formato "cecchino d'area di rigore". Quarta giornata consecutiva con gol, 98˚ col Milan, quarta tripletta con la maglia rossonera. I numeri urlano ancora:SUPERPIPPO. Con questo ultimo mese a disposizione, si tende a dar spazio alle più svariate candidature, ma questa non penso sia così leggera come altre proponibili. Inzaghi è l'uomo del momento, capace di far risalire la voglia di vincere e di agguantare l'ultimo binario del treno Champions alla propria squadra che, senza musichetta speciale, non vivrebbe nel migliore dei modi.Lui lo sa, e cerca di trasmettere la propria adrenalina a tutti i propri compagni invitandoli a dare sempre il massimo. Quando si cita la parola "GOL" viene immediatamente un nome: Inzaghi. Lui, da bravo ragazzo e grande professionista, si limita a dire che se ci sarà bisogno sarebbe onorato di rappresentare la maglia azzurra quest' estate ma anche che, se non ce ne fosse il bisogno, tiferebbe gli azzurri come un vero tifoso. Mai vista tanta tensione trasformarsi in una tale rabbia agonistica da far venire i brividi. Una ferocia inaudita sottoporta, cinico come non mai anche se l'età gli gioca contro. Ma finchè ci stanno il cuore e il vizietto da gol, Inzaghi resterà al proprio posto e magari in qualche aereo diretto in Austria e Svizzera...I numeri ci sono e gli inviti a pensarci al ct Donadoni ci saranno sicuramente...
Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 11:19 1 commenti
DOLCETTO O SCHERZETTO?
giovedì 24 aprile 2008
Carnevale è passato da qualche mese, dove si vedeva l' Inter uscire malamente (dopo i vari proclami inutili di impresa!) dalla Champions League e il suo giocatore di spessore, Zlatan Ibrahimovic, concedere al suo club un dolcetto tenendola a galla in campionato con le sue giocate e con i suoi gol. Pur avendo un tendine bucato, lo svedese ha sempre stretto i denti per dare una mano alla causa nerazzurra fino a quando, forse già premonitoriamente, lo stesso tendine ha consigliato all' attaccante nerazzurro di fermarsi ai box. E da qui cominciano i sussulti e i cattivi pensieri: prima Ibrahimovic decide di curarsi alla Pinetina poi, d' accordo con il club (ma chissà se anche d'accordo con Mancini) decide di volare in Svezia e curarsi dai suoi medici fidati in modo da disputare, in estate, l' Europeo. Fino a qui nulla di strano, il giocatore si cura e nel frattempo dichiara che tornerà solo al top della condizione. Ciò che fa nascere qualche dubbio è che, oltre a impegnarsi nelle cure, Zlatan tiene ad occupare il proprio tempo davanti a giornalisti ed interviste in televisione. Per dire cosa? Immaginiamo di udire un giuramento d' amore verso i colori nerazzurri, visto che appena arrivato aveva detto di essere sin da bambino un vero tifoso della sua attuale società...
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SANO FAIR-PLAY...
mercoledì 23 aprile 2008
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KAISER-TONI!
domenica 20 aprile 2008
Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 13:25 0 commenti
L'alleanza tra nemici!
sabato 19 aprile 2008
Due loghi, due squadre, due cuori e tanto odio che li contraddistingue. Ma oggi? L'odio si potrebbe attenuare? Oggi alle sedici il Bari va in trasferta a Bologna, proprio quel Bologna che è a 2 punti da Lecce di Papadopulo. I salentini ospitano il Pisa al via del mare e, vincendo, potrebbero, Bari permettendo, acciuffare o addirittura superare (se il Bari fa il colpaccio) il Bologna 2° in classifica. Forse per la prima volta nella loro storia i leccesi oggi tiferanno Bari!
L'odio "calcistico" è insanabile ma forse oggi il bisogno di un posto in serie A potrebbe ridurlo, placarlo, forse per 90' farlo scomparire. Probabilmente questa potrebbe apparire un'analisi troppo affrettata, ma la sensazione sembrerebbe questa. Chissà se a Bari si respira lo stesso clima di "alleanza" pugliese; sicuramente gli interessi sono diversi, magari i tifosi accetterebbero una sconfitta piuttosto che un favore agli odiati salentini, o magari qualche tifoso moderato potrebbe pensare il contrario. Potrebbe pensare che una squadra pugliese nel massimo campionato è sempre una soddisfazione, o forse si potrebbe accettare una serie B eterna piuttosto che un favore alla tanto odiata Lecce. Chissà...
Pubblicato da Michele Greco alle 14:01 0 commenti
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Il mese dei "Vaffa": da Totti a Beppe Grillo!
giovedì 17 aprile 2008
Ufficialmente il V day sarà il 25 aprile ma con un pizzico di sarcasmo si potrebbe dire che il V day sia iniziato domenica e che a inaugurarlo sia stato Francesco Totti. Scherzi a parte, c'è da dire onestamente che quello del capitano giallorosso è stato un gesto poco corretto. Certo va bene la trance agonistica, il momento delicato della partita però a tutto, si sa, c'è un limite.
Ha ragione Mancini quando dice che a Cassano avrebbero dato 5 giornate, perché Cassano non è Totti e perché, si sa anche questo, Cassano fa sempre notizia. Purtroppo è sempre esistita la sudditanza psicologica non solo nei confronti delle grandi squadre ma anche dei grandi giocatori.
Gussoni ha biasimato l'arbitro Rizzoli che efettivamente ha compiuto un grosso errore. Trattati male dalle televisioni e dai moviolisti, tutti bravi con i replay e le diverse angolazioni, gli arbitri vengono tartassati anche dai propri dirigenti e dagli stessi giocatori. Naturalmente questo dipende dalla personalità del direttore di gara però tutti osserviamo cosa succede nelle domeniche calcistiche.
I vaffa di Grillo sono tutti mirati e giustificati, quelli di Totti onestamente no! La cosa strana è che si profilano provvedimenti disciplinari per il povero arbitro che, bisogna dirlo, è stato difeso dallo stesso Spalletti.
Una certa bizzarria in questa vicenda c'è. Voi che ne pensate?
Pubblicato da Michele Greco alle 11:11 1 commenti
MA NE VALE DAVVERO LA PENA?
mercoledì 16 aprile 2008
Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 12:35 0 commenti
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CONVOCATO...PER ORA DALLA PANINI!
mercoledì 9 aprile 2008
Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 10:55 4 commenti
SPIDERMAN RETURNS
lunedì 7 aprile 2008
Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 11:03 2 commenti
LA VALIGIA SUL LETTO E' QUELLA DI UN LUNGO VIAGGIO...
sabato 5 aprile 2008
Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 14:34 2 commenti
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Le solite chiacchiere, la solita morale
venerdì 4 aprile 2008
Le solite chiacchiere, la solita morale superflua, che eccede, che riempie le nostre menti stufe delle solite menzogne, delle solite colpevolizzazioni di personaggi che puntualmente, ogni volta che succede un tragica vicenda, si sostituiscono agli inquirenti, a coloro che indagano per conoscere la verità, i fatti reali. Eh sì perché in Italia siamo bravi, bravissimi a colpevolizzare, a fare processi mediatici, a puntare il dito su qualcuno, su qualcosa. Spesso è importante stare in silenzio, dare spazio al dolore evitando il frastuono, la bagarre; evitare le chicchiere tipiche dei salotti di cronaca, dei telegiornali di disinformazione che riempiono la nostra squallida televisione. La morte del povero Matteo è solo una tragica fatalità, differente dall'omicidio Raciti e di Gabriele Sandri. Dalla morte di Matteo si passa ai Rave party, alla morti del sabato sera, alla droga, all'alcol. Ma che cosa c'entra tutto questo?
Si facciano un esame di coscienza questi personaggi della disinformazione, questi re della morale, che gettano fango su una vicenda già dolorosa. Si deve insegnare ai ragazzi di 20-3o anni che la violenza è un male, come se non lo sapessero? Si cerca di trattare gli adulti come dei bambini quando è necessario che siano i bambini a essere trattati da adulti! Le buone maniere, l'etica, si insegnano negli asili, nelle scuole, non in televisione, non con i video.
Pubblicato da Michele Greco alle 17:57 0 commenti
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BABY PRODIGIO!
Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 12:42 1 commenti
ENGLISH DOCET!
giovedì 3 aprile 2008
Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 11:40 0 commenti
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ROMA CAPOCCIA...
mercoledì 2 aprile 2008
Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 12:04 2 commenti
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QUI SI FA LA RIVOLUZIONE!
martedì 1 aprile 2008
Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 13:03 1 commenti
Etichette: Serie A
Chi è quest'uomo?
sabato 29 marzo 2008
Chi è quest'uomo? Beh sarebbe bello scoprirlo: E' Davide Ballardini l'attuale tecnico del Cagliari, che sta tentando di salvare una squadra che, da 3 mesi, ha cambiato aspetto e soprattutto classifica. Adesso, con i 3 punti di penalizzazione restituiti, i tifosi possono veramente incominciare a sperare. Al Sant'Elia la squadra è praticamente imbattibile. In casa ha raccolto ben 16 punti mentre fuori solo 2. Da quando c'è Ballardini la squadra ha perso solo con Palermo, Siena e Catania. Ora il Cagliari è balzato al terzultimo posto con 28 punti!
Bel cammino verso la salvezza, una salvezza che non è più un miraggio. Ballardini potrebbe diventare l'uomo dell'anno, magari Cagliari gli dedicherà un monumento, una via della città, sempre che il miracolo s'avveri. La speranza, si sa, è sempre l'ultima a morire...
Auguri Ballardini!
Pubblicato da Michele Greco alle 12:47 0 commenti
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Zampazzito!
venerdì 21 marzo 2008
Allenatori che vanno, allenatori che vengono: il protagonista di quest'ennesima telenovela non poteva che essere il vulcanico presidente Zamparini. Manda via per l'ennesima volta Guidolin e richiama (ormai è una moda) il precedente tecnico Colantuono (esonerato dopo il 5-0 subito dalla Juve a dicembre). C'è di più: Zamparini non solo vuole esonerare Guidolin, a perfino aggiunto di volersene andare! Resta l'azionista di maggioranza ma cerca un presidente in grado di stare vicino alla squadra. "Sono il male del Palermo perché dico quello che penso" dice. Un mea culpa arrivato un po' in ritardo visto gli anni passati a esonerare, e poi a richiamare, allenatori. Un presidente troppo critico con la squadra e con tutti, un presidente troppo irritabile, che crea disequilibri alla squadra, poco fiducioso per essere un vero presidente. Dire ciò che si pensa spesso non è un bene!
Il Palermo ha bisogno di un altro presidente che sappia metabolizzare le sconfitte anche quando dietro ci sono sviste arbitrali, certo quando sono troppe però alzare un po' la voce non fa male. L'unica cosa è decidere a chi dare la colpa della sconfitta: alla squadra, all'arbitro o allenatore?
Zamparini dà la colpa all'arbitro però allo stesso tempo manda via Guidolin. Sinceramente non capisco.
Pubblicato da Michele Greco alle 12:29 2 commenti
Due "arbitri" is mej che one!
venerdì 29 febbraio 2008
Le polemiche di queste settimane non sono finite e forse non finiranno mai. Oggi c'è stata una dichiarazione interessante del presidente juventino Cobolli Gigli che ha sottolineato la necessità di prendere provvedimenti seri per evitare altri "orrori" arbitrali ogni domenica che passa. La proposta riguarda l'inserimento di un secondo arbitro in campo che possa "prolungare la vista" ed evitare la svista. Gli arbitri devono essere messi in condizione di vedere bene tutto, questo è una missione impossibile ma magari potrebbe diventare fattibile se appunto gli occhi da due diventassero quattro. Poi con l'aiuto degli assistenti (che spesso e volentieri viene meno) il problema potrebbe, in parte, essere risolto.
Si eviterebbero, o meglio, si ridurrebbero domeniche d'infinite polemiche ed estenuanti discussioni sul rigore dubbio, che "si può dare", quello lampante e indiscutibile, che permettono a gente come Franco Ordine, Maurizio Pistocchi, Mosca ed altri, di sbraitare continuamente sulle poltrone di un Controcampo a dir poco tedioso.
Certo non si può non discutere sulla designazione di un Dondarini ancora sotto inchiesta che non solo non dà un rigore sacrosanto, ma per di più dà il vantaggio alla Juve!
Aiutiamo gli arbitri con provvedimenti seri, evitiamo poi inutili polemiche che tanto male fanno alla classe arbitrale, inseriamo i dispositivi tecnologici anche se penso che questi serviranno ben poco nel momento in cui, il direttore di gara, sente sulla propria pelle la responsabilità di evitare errori. Questa paura di sbagliare è direttamente proporzionale alle polemiche, più aumentano le polemiche maggiore sarà la paura di sbagliare maggiori possibilità d'errore ci saranno!
Tutti criticano nessuno propone, troppo facile così...
Pubblicato da Michele Greco alle 17:07 6 commenti
Etichette: arbitri
"Mediaeroe"
sabato 9 febbraio 2008
Mario Balotelli (nella foto) è diventato il nuovo eroe del calcio italiano. Sì, in Italia, grazie ai nostri media televisivi e della carta stampata, è facile accollarsi addosso l'appellativo di "eroe" anche solo per un giorno o una settimana. Naturalmente non si sta mettendo in dubbio la bravura di questo 17enne nuovo talento interista, ma si sta solo evidenziando come in Italia si enfatizzi troppo l'avvenimento poco rilevante.
Certamente "SuperMario" avrà un grande futuro, ma questo certamente non è stato dimostrato dopo i due gol rifilati alla Juve nei quarti di Coppa Italia a Torino. Il primo gol è stato frutto di un'ingenuità difensiva di Birindelli che, scivolando (non si sa come) ha perso la marcatura del giovane attaccante che poi ha fatto gol.
Per quanto riguarda il secondo gol (sicuramente più significativo ma non per questo inevitabile) c'è da far notare (come tutti avranno avuto modo di vedere) la blanda e incomprensibile marcatura di Legrottaglie che, incredibilmente, fa girare in aria Balotelli. Per non parlare del gol alla Reggina su sciagurato retropassaggio del difensore amaranto.
Degno di nota è sicuramente il gol al torneo di Viareggio su rovesciata che ha dato la vittoria alla squadra nerazzurra.
Come si giustifica questo enorme accanimento mediatico a favore di un giovane ragazzo che, come ha detto lo stesso Mancini, deve ancora dimostrare tanto?
Forse questa è l'ennesima dimostrazione di come l'ambiente giornalistico sportivo italiano non sia poi così tanto efficiente!
Vabbè dai, del resto questo lo si sapeva già...
Pubblicato da Michele Greco alle 15:30 4 commenti
Etichette: calcio
La "banda dei truffatori"
giovedì 7 febbraio 2008
Eh sì, è proprio il caso di dirlo: a Moratti è venuta voglia di parlare da un paio di anni a questa parte. Ultima uscita ai microfoni di Sky: "se non ci fosse stata quella banda di truffatori avremmo vinto pure lo scudetto del 2002". Questa è bella!
Si può dire tutto sulle vicende pro-Juve tranne questo. Quella domenica a Roma, l'Inter aveva l'Olimpico a favore. Ricordo benissimo che i laziali tifavano Inter ed erano circa 50.000! A tre giornate dalla fine l'Inter affrontò il Chievo, mentre la Juventus giocava a Piacenza: se al novantesimo minuto i nerazzurri avevano già le mani sul titolo vincendo al Bentegodi, mentre le inseguitrici permanevano sul pareggio, nei minuti di recupero le simultanee marcature di clivensi e torinesi portarono d'un colpo da 5 a solo 1 i punti di vantaggio dei milanesi. Le tre squadre arrivarono così all'ultima gara, il 5 maggio, in questa delicata situazione di classifica: Inter 69, Juventus 68, Roma 67. Poi sappiamo tutti come andò a finire...
Adesso mi dite dove sta il FURTO o LA TRUFFA di cui parla Moratti? Certo, ora con lo scandalo di calciopoli tutto ciò che ha conquistato la Juve è stato frutto di intrighi e di inganni tipici di un sistema "cupoliano"! Si guarda ai difetti altrui e si nascondono i propri, non si parla del patteggiamento di Lele Oriali circa il passaporto falso di Recoba, delle intercettazioni Telecom, di Guido Rossi e di un processo che ancora non ha prodotto condanne (tanto che Carraro detiene ancora cariche di vertice nel mondo pallonaro). Non mi sembrava proprio il caso di ritorare a quel fatidico 5 maggio. Anche perché i brutti ricordi, si sa, fanno sempre male!
Pubblicato da Michele Greco alle 22:41 1 commenti
Etichette: calcio, calciopoli
Un calcio nei coglioni!
sabato 26 gennaio 2008
Carlo Petrini, ex calciatore, scrive un libro con un titolo forte ed eloquente ritornando sulle "porcate calciopoliane". Si punta il dito "non solo" su Moggi, si incentra l'attenzione sul fatto che i media raccontano ormai da diversi anni solo ciò che è meno rilevante. L'intervista è stata fatta da radiosherwood.
Petrini fa un riassunto del libro, rivelando aneddoti interessanti che i media cercano di mascherare per ovvi e discutibili motivi. L'intervista dura circa un quarto d'ora ma vi assicuro che vale la pena ascoltarla.
SI INVITA AD ASCOLTARE L'INTERVISTA!
Ascolta la 1 parte dell'intervista
Ascolta la 2 parte dell'intervista
Pubblicato da Michele Greco alle 17:41 1 commenti
Etichette: Libri di Calcio
La fretta corre incontro alla disgrazia!
lunedì 21 gennaio 2008
I proverbi non sbagliano mai. Anche in questo caso non lo faranno: ne sono certo. Sì perché la Juve, per quanto riguarda la telenovela Tiago, sta procedendo con troppa fretta. Si parla di un suo imminente passaggio al Tottenham per 12 milioni e questo mi rattrista. Io sinceramente non l'ho visto giocare un match intero ma, a quanto pare, si dice che non si sia inserito bene nel gruppo. Facendo delle ricerche, ho capito che Tiago dà il meglio di sé quando gioca in un centrocampo formato da una linea a tre arretrata con un trequartista di ruolo. Essendo un centrocampista offensivo, e non di contenimento, il 26enne portoghese sarebbe ottimo nel ruolo di trequartista offensivo appunto. Il progetto iniziale riguardava questo tipo di schema che Ranieri non ha mai adottato. A questo punto una domanda sorge spontanea: come mai il tecnico Juventino non ha mai adottato questo metodo, pur volendo fortemente il centrocampista ex Lione? L'idea di un centrocampo più equilibrato, con una linea a quattro, ha convinto Ranieri. A questo punto sono nati i problemi di Tiago che ha trovato difficoltà ad ambientarsi. Il problema quindi riguarderebbe, a mio avviso, una cattiva gestione del giocatore piuttosto che una difficoltà di ambientamento. La Juve invece sta cercando "frettolosamente" di cedere il giocatore rischiando di riproporre l'ennesimo caso-Henry (che dopo il 1999 fece le fortune dell'Arsenal). Ranieri affermò, circa un mese fa, che anche Platini e Zidane ebbero difficoltà di inserimento all'epoca, ma poi tutto cambiò. Perché non cambiare schema per un paio di partite e constatare effettivamente quanto vale questo giocatore?
La Juve in questo inizio di 2008 sta faticando proprio a centrocampo dove, per esempio ieri con la Sampdoria, si proponevano odiosi lanci lunghi da metà campo invece che fraseggi sulle fasce o magari inserimenti centrali.
Io sfrutterei fino a giugno Tiago, perché sono più che convinto delle qualità del giocatore e sono ancora più sicuro che, cedendolo, si andrebbe incontro all'ennesima beffa tipica di una dirigenza, e di un allenatore, un po' troppo frettolosi...
Pubblicato da Michele Greco alle 15:11 2 commenti
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