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ROSSO DI SERA...A MOSCA SI SPERA!

mercoledì 30 aprile 2008


Il Manchester United è qualificato alla finale di Champions League che si disputerà a Mosca il 21 maggio2008: è questo il verdetto che esce dall' Old Trafford, dopo lo scontro affascinante tra i Red Devils e il Barcellona. E chi meglio di lui poteva dare il pass per andare in Russia: il gladiatore Paul Scholes che, con un gesto balistico d'altri tempi (bolide imparabile da fuori area), prova a far gustare ai propri compagni il sapore che può dare una vittoria in Champions League. Lui ne sa qualcosa già, soprattutto dopo l'incredibile vittoria contro il Bayern Monaco nove anni fa, ultima finale del Manchester. Bel Manchester, altrettanto bello ma meno cinico il Barcellona. Ma si sa, la Champions è un affare tra diavoli, che solo loro sanno come giocare e vincere, a discapito di chi ci capita al cospetto. Un Manchester forse più operaio ma decisamente più concreto, è quello che si appresta a disputare una finale tutta inglese: infatti l'altra squadra uscirà dalla sfida tra Chelsea e Liverpool in programma questa sera. Il rammarico c'è,ed è tanto, per il Barcellona che non ha affatto demeritato ma peccano forse alcune scelte dubbiose del tecnico Rijkaard come Henry in panchina all'inizio, per poi subentrare a gara in corso, e mancanza di cinismo sotto porta. Tutto ciò ha permesso ai Red Devils di aprire le marcature inizialmente per poi chiudersi e giocare una partita "all' italiana". La semifinale dell' anno scorso contro il Milan forse hanno insegnato qualcosa a Sir Alex, visto che quest'anno s'è preoccupato, in diverse occasioni, prima di non prenderle e successivamente di darle.

Che ci sia sotto un patto tra diavoli...con il passaggio del testimone da un Diavolo ad un Devil?

Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 11:56 1 commenti    

L'uomo che ride...

martedì 29 aprile 2008

Oltre ad essere il titolo di un romanzo di Victor Hugo, “l’uomo che ride” è la frase che meglio si affianca all’immagine dell’attuale Roberto Mancini. L’uomo, l’allenatore, il personaggio che dopo anni di “anonimato calcistico” è riuscito a rispolverare il significato della parola “Inter”. Questa non è una provocazione, è una semplice e concisa constatazione, indiscutibilmente veritiera. Nessuno meglio di lui ha fatto “rinascere” l’Inter. Secondo, a mio avviso solo al grande Herrera, è l’uomo più “azzeccato” dell’era Morattiana., dopo anni di rivoluzioni panchinare, da Tardelli a Lippi, da Cuper a Lucescu senza dimenticare Gigi Simoni. Ora si dovrebbe vincere il 16° titolo (la matematica ci obbliga ad usare il condizionale) anche perché l’Inter è più forte, lo merita più della Roma, una Roma affogata nel mare della Champions, che, comunque, ha espresso un miglior gioco di squadra ma che, paradossalmente, è stata meno cinica nel chiudere le partite decisive. Mancini con il suo stile, tipicamente Copp’italiano, si trasforma, lentamente acquista quel briciolo di antipatia tipica dell’essere vincente. Ride, gode, assapora la vicina vittoria, come un gatto che da lontano annusa l’odore del pesce. Mancini, uno dei pochi allenatori che, quando c’è da parlare, parla e punge e fa bene. Grande da giocatore, altrettanto da allenatore; certo un po’ fortunato nell’avere una squadra di questi livelli, ma comunque bravo a creare una squadra, un gruppo, qualcosa di astratto e impensabile nelle precedenti annate; altro che Moggiopoli e maledizioni.

Roberto Mancini, l’uomo che vince e se ne va (lo farà, ne sono certo) come solo i grandi riescono a fare; pazienza per la Champions League, quelle sono altre storie, altre competizioni, altre gestioni, ora basta l’Inter, ora basti tu, caro Mancio. La vittoria non è ancora arrivata, ma chi potrebbe negartela?

Pubblicato da Michele Greco alle 10:14 3 commenti    

Etichette: calcio, Serie A

SUPERPIPPO...EUROPEO?

lunedì 28 aprile 2008

Dalla prima stagione in Serie A ad oggi ne sono passate di coppe e scudetti, ma la fame di Filippo Inzaghi, alias Superpippo, è sempre insaziabile. A 34 anni,quasi 35, è lui ancora il bomber più prolifico, sempre più in forma e sempre più in formato "cecchino d'area di rigore". Quarta giornata consecutiva con gol, 98˚ col Milan, quarta tripletta con la maglia rossonera. I numeri urlano ancora:SUPERPIPPO. Con questo ultimo mese a disposizione, si tende a dar spazio alle più svariate candidature, ma questa non penso sia così leggera come altre proponibili. Inzaghi è l'uomo del momento, capace di far risalire la voglia di vincere e di agguantare l'ultimo binario del treno Champions alla propria squadra che, senza musichetta speciale, non vivrebbe nel migliore dei modi.Lui lo sa, e cerca di trasmettere la propria adrenalina a tutti i propri compagni invitandoli a dare sempre il massimo. Quando si cita la parola "GOL" viene immediatamente un nome: Inzaghi. Lui, da bravo ragazzo e grande professionista, si limita a dire che se ci sarà bisogno sarebbe onorato di rappresentare la maglia azzurra quest' estate ma anche che, se non ce ne fosse il bisogno, tiferebbe gli azzurri come un vero tifoso. Mai vista tanta tensione trasformarsi in una tale rabbia agonistica da far venire i brividi. Una ferocia inaudita sottoporta, cinico come non mai anche se l'età gli gioca contro. Ma finchè ci stanno il cuore e il vizietto da gol, Inzaghi resterà al proprio posto e magari in qualche aereo diretto in Austria e Svizzera...I numeri ci sono e gli inviti a pensarci al ct Donadoni ci saranno sicuramente...

Perchè Inzaghi non è innamorato del gol, è il gol che si è innamorato dell' eterno Superpippo Inzaghi...

Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 11:19 1 commenti    

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