Il campionato del sud, il campionato del "tutto e possibile", semplicemente il campionato più bello del mondo: il nostro, quello italiano, di serie A. Il bello è appunto la presenza forte del sud con ben 6 squadre, certo non di primissimo livello ma pur sempre nella massima serie. Posso affermare con un pizzico di soddisfazione, che la "questione meridionale" almeno nel calcio non esiste, almeno nel calcio il divario Nord-Sud è infinitesimo, impercettibile. Sei squadre, sei tifoserie, diverse emozioni e diversi anche gli obiettivi, quelli del Napoli e del Palermo che puntano sicuramente a un posto in Europa, altrettanto diversi gli obiettivi per Lecce, Cagliari, Reggina e Catania che vuoi per motivi economici, vuoi per motivi di organico, non possono che puntare all'obiettivo della salvezza sicura. Certo, è ovvio, nel calcio, si sa, non si deve dare mai nulla per scontato, ma la realtà dei fatti è questa. Bisogna solo essere fieri del fatto che comunque le disparità, le disugualglianze, sono livellate almeno nella teoria, diversa è la situzione nella pratica, dove i diritti tv sono sempre ineguali. Ma qui entra in gioco l'economia, gli interessi, e in questo mondo le regole del gioco sono diverse, chi le detta sono sempre coloro che detengono il potere.
Noi ci accontentiamo delle emozioni, dei gol, della tattica, dei big match, anche perché sarebbe insensato pensare di risolvere problemi irrisolvibili. Ci accontentiamo di osservare che il sud almeno a livello calcistico è presente, e questo non può che rinvigorirci, il resto ormai conta relativamente. Speriamo solo che sia un campionato coinvolgente, di poca moviola, di tanti gol, avvincente fino all'ultimo, un campionato del "tutto è possibile" anche se poi alla fine una certezza c'è sempre: a vincere saranno sempre gli stessi, ovvio senza il cambiamento c'è solo la monotonia.
...almeno nel calcio
venerdì 1 agosto 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento