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LA VALIGIA SUL LETTO E' QUELLA DI UN LUNGO VIAGGIO...

sabato 5 aprile 2008


La valigia è preparata e bella pronta per una nuova avventura. La destinazione è ancora tutta da decidere. E' questa l' atmosfera in casa Barcellona, protagonista Ronaldinho. Dopo aver appreso di dover star fermo 6 settimane per un problema all' adduttore, ora il Dinho internazionale potrà seguire con maggiore attenzione le voci di mercato che gli riguardano e magari intensificare gli incontri per decidere la sua migliore destinazione. Ecco il problema principale: dove vuole andare Ronaldinho? E soprattutto, a chi serve maggiormente tra le pretendenti?


Messo in preventivo che il brasiliano parte, tra i vari contatti e le varie cene formato incontri, emerge la posizione(già da tempo proclamata) predominante del Milan, il quale presidente ha molta voglia di costituire un tridente verdeoro tutto classe e fantasia (Kakà, Pato, Ronaldinho).

In una posizione più distaccata c'è l'Inter pigliatutto che, nell' anno del Centenario, vorrebbe mettere a segno il gran colpo e Ronaldinho farebbe comodo alla causa. Anche se potrebbe minare l' "armonia" già esistente nello spogliatoio soprattutto se rimane Mancini nel ruolo di allenatore.

Oltre alle milanesi, si fa avanti anche una certa Juventus capitanata da Buffon: ma in questo caso sarebbe un valore aggiunto il verde-oro. E' un'idea che stuzzica molto i tifosi ma tutto dipende dalla posizione finale raggiunta in Campionato.

Le piste estere invece portano come al solito al Chelsea, pista che comunque sembra molto raffreddata e al Manchester City, pista molto caldeggiata da Eriksson.

Tra conferme e smentite non ci resta che seguire il caso...

Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 14:34 2 commenti    

Etichette: calciomercato

Le solite chiacchiere, la solita morale

venerdì 4 aprile 2008

Le solite chiacchiere, la solita morale superflua, che eccede, che riempie le nostre menti stufe delle solite menzogne, delle solite colpevolizzazioni di personaggi che puntualmente, ogni volta che succede un tragica vicenda, si sostituiscono agli inquirenti, a coloro che indagano per conoscere la verità, i fatti reali. Eh sì perché in Italia siamo bravi, bravissimi a colpevolizzare, a fare processi mediatici, a puntare il dito su qualcuno, su qualcosa. Spesso è importante stare in silenzio, dare spazio al dolore evitando il frastuono, la bagarre; evitare le chicchiere tipiche dei salotti di cronaca, dei telegiornali di disinformazione che riempiono la nostra squallida televisione. La morte del povero Matteo è solo una tragica fatalità, differente dall'omicidio Raciti e di Gabriele Sandri. Dalla morte di Matteo si passa ai Rave party, alla morti del sabato sera, alla droga, all'alcol. Ma che cosa c'entra tutto questo?

Si facciano un esame di coscienza questi personaggi della disinformazione, questi re della morale, che gettano fango su una vicenda già dolorosa. Si deve insegnare ai ragazzi di 20-3o anni che la violenza è un male, come se non lo sapessero? Si cerca di trattare gli adulti come dei bambini quando è necessario che siano i bambini a essere trattati da adulti! Le buone maniere, l'etica, si insegnano negli asili, nelle scuole, non in televisione, non con i video.


Pubblicato da Michele Greco alle 17:57 0 commenti    

Etichette: Tragedie calcistiche

BABY PRODIGIO!


Che fosse una giovane promessa del calcio lo si sapeva. Che nel Barcellona, dopo i vari casi Messi, Iniesta e Giovani dos Santos giusto per citarne alcuni, avrebbe debuttato precocemente in prima squadra anche. Ma che Bojan Krkic, classe '87, entrasse di diritto come pedina quasi fondamentale del trio d'attacco blaugrana nessuno se lo sarebbe aspettato. Soprattutto quando la bagarre per un posto avviene con campioni del calibro di Eto'o, Henry, Messi e lo stesso Ronaldinho. Infatti, sembra che qualcuno di quelli citati prima, ad ogni partita, debbano far spazio alla stella spagnola creando malumori e soprattutto voci di mercato. Rijkaard ha deciso di puntare sul ragazzino e i risultati gli stanno dando ragione come nell'ultima apparizione in Champions League dove, anche se la squadra era apparsa appannata e molle, Bojan ha deciso la partita siglando la rete su assist di Henry. Questa rete è importante perchè lo porta ad essere il secondo goleador più giovane della storia della Champions League. Il ragazzo è già fondamentale: unico a fare movimento, unico a tenere palla. Un giocatore di assoluta prospettiva, che può crescere ancora e notevolmente ma, vedendolo così, sembra già molto ben inserito nel palcoscenico internazionale.

Un altro messaggio della campagna "il nuovo che avanza" arriva da Barcellona... forse qualche società nostrana dovrebbe seguire l'onda....

Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 12:42 1 commenti    

ENGLISH DOCET!

giovedì 3 aprile 2008


Dopo questi due giorni intensi di Champions League è tempo di esprimere le prime considerazioni. Che l' Inghilterra avesse un' impronta importante su questa edizione delle Champions League lo si era capito quando molto amaramente l'Arsenal prima, e il Liverpool poi, s' erano sbarazzate rispettivamente di Milan ed Inter. Il nuovo che avanza: è questo il messaggio che queste due squadre, insieme al Manchester United, vogliono dare all' intero mondo del calcio. In effetti fa un certo effetto vedere ragazzini appena maggiorenni o non ancora, giocare con una tale personalità e con una tale qualità tanto da sembrare calciatori affermati al top della loro carriera. Calciatori che hanno avuto la fortuna di avere tecnici coraggiosi che li hanno lanciati nel palcoscenico internazionale a soli 16 anni come ad esempio Cesc Fabregas , che ora è diventato il faro del centrocampo dell' Arsenal che un tempo era nelle mani di un certo Vieira. La cosa più affascinante che si è notata in queste due sere è come i club inglesi giochino sempre a ritmi altissimi, senza mai buttare la palla, e come soprattutto abbiano imparato a soffrire e a dar battaglia quando necessario. Tutto questo è merito dei grandi strateghi del calcio quali Wenger, Benitez, Ferguson, che hanno saputo dare quell' impronta tattica che in effetti di inglese ha ben poco: difese accorte, pressing asfissiante senza mai lasciare punti di riferimento in modo da riversarsi in fasi offensive suggestive e belle da vedere. Strategia tattica accompagnata dalle grandi giocate di buon gusto di campioni come Gerrard e C. Ronaldo che, in una frazione di secondo, in una manciata di minuti, illuminano lo scenario in misura maggiore dei fari dello stadio e che valgono da sole il prezzo del biglietto.

Insomma, si può affermare che il nuovo calcio inglese è non solo bello da vedere, ma soprattutto vincente e, per ora, privo di difetti.

Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 11:40 0 commenti    

Etichette: estero

ROMA CAPOCCIA...

mercoledì 2 aprile 2008


Roma capoccia...o meglio capocciona! Perchè una partita del genere, contro una squadra in salute e altrettanto forte come il Manchester United del futuro Pallone d'oro (tranne soprese derivanti da Euro 2008) Cristiano Ronaldo, era da mettere in preventivo. Si sa, quando si arriva a questo punto della stagione si vuole portare a casa tutto il possibile ma un celebre proverbio suggerisce: "chi troppo vuole nulla stringe". E direi che è proprio quello più azzeccato alla causa giallorossa. Certo, nel mondo del calcio, bisogna provare a vincere ogni partita ma arrivato ad un importante crocevia della stagione si deve anche guardare le potenzialità della propria squadra e farsi necessariamente due calcoli in testa. Rimonta scudetto o Champions? Folle cercare di fare entrambi perchè ci sarebbe il rischio più probabile di rimanere per l'ennesima volta con la Coppa Italia in mano. Quindi all' intero ambiente giallorosso suggerirei un efficace bagno di umiltà e di lasciar perdere, anche se a malincuore, il sogno Champions e di rituffarsi con tutte le proprie forze in un Campionato che ancora può dare qualche soddisfazione. Perchè nulla è ancora perso e la Roma ha le carte in regola per poter portare qualcosa a casa. La cosa fondamentale che deve essere fatta è quello di effettuare una scelta tra gli obbiettivi e spremerci tutte le forze. Altrimenti rimarrà sempre e solo una bella Roma...ma non vincente.

Se questo bagno di umiltà si fosse fatto prima, forse ora staremmo a parlare di una Roma capolista...chissà....

Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 12:04 2 commenti    

Etichette: Grandi sfide, Serie A

QUI SI FA LA RIVOLUZIONE!

martedì 1 aprile 2008


Tutti confermati, poi tutti traballanti, infine si salvi chi può...e chi riesce. E' questa l'aria che tira nell' intero ambiente rossonero dopo i clamorosi tonfi in campionato degli ultimi tempi, senza dimenticare quello incredibile del 4 marzo. Data che, a parer mio, ha concluso la stagione rossonera 2007-2008. Ebbene si, perchè diciamocelo chiaramente, calciatori che fino a qualche mese lottavano per la Champions League come possono trovare gli stimoli giusti e la tensione giusta lottando per un misero quarto posto (anche se fondamentale per rigiocare l'anno prossimo la Champions)? Le risposte a questa domanda arrivano con gli inserimenti di Pato e Paloschi, giovani di belle speranze che hanno voglia di dimostrare quanto valgono non avendo disputato ancora una stagione da protagonisti e non avendo soprattutto la pancia piena rispetto ai senatori. Questi inserimenti però diventano vani quando si assiste alle penose fasi difensive ed offensive dei terzini (soprattutto Oddo), alle passeggiate di Seedorf, alle dormite di Pirlo, agli sbadigli di Kaladze e alla testardaggine di Maldini che, pur volendolo dimostrare, non ha più lo smalto di un tempo. Ecco perchè, dopo l'ultima ridicola prestazione a San Siro, il Milan è entrato in panico e soprattutto ha preso in considerazione la cruda realtà della Coppa Uefa. Le partite diminuiscono e la condizione atletica è calata vistosamente, ovvia la cosa in quanto s'è deciso inspiegabilmente di arrivare al top della condizione a Dicembre invece che nei mesi cruciali di Aprile e Maggio. Tutti questi ingredienti portano ad una decisione drastica : ciclo da rifare. Ma la domanda più difficile a cui rispondere è : da dove cominciare?

L'unica cosa certa che si dovrebbe fare è quella di non rinnovare i contratti agli ultra trentenni e cercare giovani che hanno qualità ma soprattutto fame di vittorie e voglia di correre. Giovani accompagnati da grandi giocatori di cui fortunatamente il Milan dispone. E ovviamente come deciso dalla società, con Ancelotti in panchina. Anche se la firma non ce la metterei! Per questo finale di stagione, invece, non resta che sperare nell'uomo che può fare la differenza: Kakà.

Pubblicato da Giuseppe Ricciardulli alle 13:03 1 commenti    

Etichette: Serie A

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