Come per magia è diventato spiritoso, sempre sulla battuta, prima detta, poi smentita, poi ridetta. È il nuovo volto del presidente interista Massimo Moratti, che da un paio di anni a questa parte è diventato un po’ "Moggiano", chiacchierone, quasi logorroico, lui che era sempre abituato a stare in silenzio, muto perché non aveva poi granché da dire. Ora parla e sparla, già ora è vincente, ora gode e può permettersi dichiarazioni pungenti, che vere o false che siano sono pur sempre dichiarazioni di un uomo pienamente trasformato. “A Roma ci mandiamo i ragazzini!” ha detto, beh vedremo se manterrà la promessa, come se avesse stravinto uno scudetto chissà con quanto distacco, eppure la Roma era lì, per 45 minuti era campione d’Italia, e chissà quante volte gli sarà passato in mente il 5 maggio, poi è entrato il “genio” (così lo chiamano da quelle parti) che ha risolto tutto, per l’ennesima volta. Forse se ci fosse stato nel periodo precedente sarebbe andata in maniera diversa. Il fatto è che la Roma senza Totti rimane pur sempre la Roma, l’Inter invece no, ha sempre bisogno del suo “genio”. “Abbiamo battuto l’Italia intera!” ma che significa? Che qualcuno gufava l’Inter? Forse la maggior parte dell’Italia gufava perché magari pensava che lo meritasse più la Roma, tutto qui. E poi il colpo di scena è sempre interessante, gli anni passati ci hanno abituato a questo. In silenzio per una settimana, poi dopo il boom, ed ecco a voi il loquace Moratti, si permette il lusso di fare il brioso, il divertente, lui che era abituato a stare zitto. Beh d’altronde nella vita si cambia, in meglio, in peggio, dipende dai meccanismi, dipende da quanta importanza acquisti, e l’importanza, il successo sono fattori primari di cambiamento. Alla fine contano gli episodi, a favore o contro che siano sono pur sempre episodi che cambiano il corso del campionato e, per quanto riguarda quest’anno, l’Inter è stata senza dubbio più fortunata. Ma questo non significa che non l’abbia meritato, nel calcio gli episodi contano, è bello anche per questo altrimenti, se tutto fosse perfetto, non ci sarebbe tutto questo prestigio. I toni invece devono essere ovviamente più pacati, perché è attorno al tono che ruota la sportività, non che Moratti non sia sportivo, però effettivamente da quando non sogna più bianconero la parola gli è tornata, più pungente che mai, ha acquistato un po’ di presuntuosità, forse avrà preso un po’ di consigli da Moggi e Giraudo, suoi grandi amici, tanto che volle fortemente l’ex dg juventino all’Inter, menomale che subito arrivò Calciopoli, menomale...
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