Mario Balotelli (nella foto) è diventato il nuovo eroe del calcio italiano. Sì, in Italia, grazie ai nostri media televisivi e della carta stampata, è facile accollarsi addosso l'appellativo di "eroe" anche solo per un giorno o una settimana. Naturalmente non si sta mettendo in dubbio la bravura di questo 17enne nuovo talento interista, ma si sta solo evidenziando come in Italia si enfatizzi troppo l'avvenimento poco rilevante.
Certamente "SuperMario" avrà un grande futuro, ma questo certamente non è stato dimostrato dopo i due gol rifilati alla Juve nei quarti di Coppa Italia a Torino. Il primo gol è stato frutto di un'ingenuità difensiva di Birindelli che, scivolando (non si sa come) ha perso la marcatura del giovane attaccante che poi ha fatto gol.
Per quanto riguarda il secondo gol (sicuramente più significativo ma non per questo inevitabile) c'è da far notare (come tutti avranno avuto modo di vedere) la blanda e incomprensibile marcatura di Legrottaglie che, incredibilmente, fa girare in aria Balotelli. Per non parlare del gol alla Reggina su sciagurato retropassaggio del difensore amaranto.
Degno di nota è sicuramente il gol al torneo di Viareggio su rovesciata che ha dato la vittoria alla squadra nerazzurra.
Come si giustifica questo enorme accanimento mediatico a favore di un giovane ragazzo che, come ha detto lo stesso Mancini, deve ancora dimostrare tanto?
Forse questa è l'ennesima dimostrazione di come l'ambiente giornalistico sportivo italiano non sia poi così tanto efficiente!
Vabbè dai, del resto questo lo si sapeva già...
"Mediaeroe"
sabato 9 febbraio 2008
Pubblicato da Michele Greco alle 15:30 4 commenti
Etichette: calcio
La "banda dei truffatori"
giovedì 7 febbraio 2008
Eh sì, è proprio il caso di dirlo: a Moratti è venuta voglia di parlare da un paio di anni a questa parte. Ultima uscita ai microfoni di Sky: "se non ci fosse stata quella banda di truffatori avremmo vinto pure lo scudetto del 2002". Questa è bella!
Si può dire tutto sulle vicende pro-Juve tranne questo. Quella domenica a Roma, l'Inter aveva l'Olimpico a favore. Ricordo benissimo che i laziali tifavano Inter ed erano circa 50.000! A tre giornate dalla fine l'Inter affrontò il Chievo, mentre la Juventus giocava a Piacenza: se al novantesimo minuto i nerazzurri avevano già le mani sul titolo vincendo al Bentegodi, mentre le inseguitrici permanevano sul pareggio, nei minuti di recupero le simultanee marcature di clivensi e torinesi portarono d'un colpo da 5 a solo 1 i punti di vantaggio dei milanesi. Le tre squadre arrivarono così all'ultima gara, il 5 maggio, in questa delicata situazione di classifica: Inter 69, Juventus 68, Roma 67. Poi sappiamo tutti come andò a finire...
Adesso mi dite dove sta il FURTO o LA TRUFFA di cui parla Moratti? Certo, ora con lo scandalo di calciopoli tutto ciò che ha conquistato la Juve è stato frutto di intrighi e di inganni tipici di un sistema "cupoliano"! Si guarda ai difetti altrui e si nascondono i propri, non si parla del patteggiamento di Lele Oriali circa il passaporto falso di Recoba, delle intercettazioni Telecom, di Guido Rossi e di un processo che ancora non ha prodotto condanne (tanto che Carraro detiene ancora cariche di vertice nel mondo pallonaro). Non mi sembrava proprio il caso di ritorare a quel fatidico 5 maggio. Anche perché i brutti ricordi, si sa, fanno sempre male!
Pubblicato da Michele Greco alle 22:41 1 commenti
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