Difendere la causa Juventina oggi è un lavoro abbastanza arduo. Voglio farlo perché, una volta per tutte, bisogna aprire gli occhi e le orecchie quando i media (soprattutto televisivi) commentano tutto ciò che riguarda la Vecchia Signora. Massacrata durante il periodo calciopoliano, ieri a mio avviso la società torinese è stata vittima dell'ennesimo accanimento mediatico. Sì, forse è stata una sensazione che ho percepito solo io, ma posso assicurarvi che fra qualche minuto ci ripenserete. Alla trasmissione CONTROCAMPO ieri sera ascoltavo, con stupore, le discussioni degli ospiti incentrate sul presunto fuorigioco (millimetrico, ma effettivo) di Trezeguet al momento del 1°goal di Salihamidzic. L'addetto alla moviola, Matteo Dotto, era molto preso dall'argomento e sottolineava successivamente come l'arbitro avesse sbagliato nel non espellere Tiago per il "gancio" sferrato a Locatelli. Su quest'ultimo episodio siamo tutti d'accordo anche perché l'arbitro, per ammonire il centrocampista juventino, qualcosa avrà pur visto. I toni "improvvisamente" cambiano quando si analizza, o meglio, si guarda il rigore negato alla Juve per fallo di mano di un difensore del Siena. Allo stesso modo si è parlato poco, anzi pochissimo, del rigore clamorosissimo negato al Milan per "attraccaggio" di Cambiasso al piede di Kakà. Il punto è questo: come mai, quando c'è da parlare di favoritismi e arbitraggi pro-Juve, tutti i programmi sportivi domenicali si sbizzarriscono e incentrano tutta la trasmissione sullo stesso argomento, gridando allo scandalo? Come mai, al contrario, si fa semplicemente "osservare" l'episodio che sfavorisce la Juventus? Forse perché la Juve fa notizia e incrementa l'audiance? Sì, perché in una nazione come la nostra, dove l'assetto giornalistico e televisivo è veramente pietoso, l'unica cosa che interessa è aumentare il più possibile il numero di telespettatori.
A chi potrebbe interessare il rigore regalato al Toro e l'arbitraggio disastroso di Trefoloni? E' molto più importante, ai fini mediatici, sapere che l'a.d. Blanc ha detto al d.s. Secco di interrompere i rapporti con Moggi. Già, Moggi, colui che ha nutrito, e nutre ancora, il giornalismo sportivo italiano con nuove intercettazioni e scoop che hanno francamente poco a che fare con il calcio giocato...
Sarebbe ora di tralasciare i fatti di Calciopoli e pensare a commentare, in maniera imparziale e sportiva, i fatti della domenica, evitando di "far vedere" ciò che fa più audiance, ciò che fa più notizia. Puntiamo l'attenzione sul contenuto, invece di sottolineare solo e soltanto la forma e diciamo una volta per tutte BASTA!
La "sfortuna" di chiamarsi Juventus!
lunedì 24 dicembre 2007
Pubblicato da Michele Greco alle 18:28 3 commenti
Etichette: calcio
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